Capitolo 37.   Messaggistica istantanea (instant messaging)

in.talkd 37.1.2 irc 37.2.5 ircd 37.2.4.3 ircd.conf 37.2.4 37.2.4.2 ircd.motd 37.2.4.1 licq 37.3.1 mesg 37.1.1 pidgin 37.3.2 rpc.rwalld 37.1.3 rwall 37.1.3 rwalld 37.1.3 talk 37.1.2 talkd 37.1.2 tkirc 37.2.5 wall 37.1.1 write 37.1.1 ytalk 37.1.2

La messaggistica istantanea è diventato un concetto importante, tanto da assumere un acronimo diffuso: «IM», ovvero Instant messaging. Nei primi anni 2000 è proliferata l'offerta di servizi di messaggeria istantanea, soprattutto per assicurare l'accesso di un pubblico importante ai «portali» di comunicazione. Attualmente questi servizi si attuano generalmente attraverso applicazioni gestibili con un comune navigatore ipertestuale e l'uso di protocolli e programmi specifici è sempre meno diffuso.

In questo capitolo si considerano i tipi tradizionali di messaggeria istantanea e ICQ (I seek you), ma ciò soltanto a titolo esemplificativo del problema, perché tutti sono destinati a un progressivo abbandono.

37.1   Messaggi sul terminale Unix

Il modo normale di inviare un messaggio a una persona è quello di utilizzare la posta elettronica. In alternativa, sui sistemi Unix, quando si desidera aprire una comunicazione istantanea può essere conveniente l'uso di programmi come talk, ammesso che il sistema di destinazione sia predisposto per questo.

Il tipo di comunicazione che utilizza programmi come talk e simili, parte dal presupposto che si possa «scrivere» sul file di dispositivo corrispondente al terminale utilizzato dall'utente destinatario.

37.1.1   Accesso al proprio terminale

Quando si accede normalmente attraverso un terminale a caratteri, il dispositivo corrispondente dovrebbe appartenere all'utente che lo sta utilizzando e anche al gruppo tty. Ciò dovrebbe avvenire automaticamente per opera del programma login. Nel caso dell'utente tizio che sta utilizzando la seconda console virtuale di un sistema GNU/Linux, si dovrebbero osservare le caratteristiche seguenti.

ls -l /dev/tty2[Invio]

crw--w----   1 tizio  tty      4,   2 dic 31 10:38 /dev/tty2

L'utente che utilizza il terminale dovrebbe avere i permessi di lettura e scrittura, inoltre, dovrebbe essere concesso al gruppo il permesso di scrittura. Con questa convenzione, un programma che sia stato avviato con i privilegi del gruppo tty avrebbe la possibilità di scrivere su questo file di dispositivo.

Scrivere sul file di dispositivo di un terminale significa andare a pasticciare lo schermo su cui sta lavorando presumibilmente un utente. Esistendo questa possibilità, cioè che processi estranei possano aggiungere informazioni allo schermo del terminale che si sta utilizzando, la maggior parte degli applicativi prevede un comando che riscrive il contenuto dello schermo (di solito si ottiene con la combinazione di tasti [Ctrl l]). Tuttavia, gli utenti potrebbero desiderare di limitare questa possibilità, eliminando il permesso di scrittura per il gruppo tty per il terminale che si sta utilizzando.

Per controllare il permesso di scrittura per il gruppo tty del dispositivo corrispondente al proprio terminale attivo, si può usare anche un programma molto semplice: mesg. (1)

mesg [y|n]

Il fatto di togliere il permesso di scrittura per il gruppo tty al dispositivo del terminale, non è una garanzia che nessuno possa scriverci. Un processo con i privilegi dell'utente root potrebbe farlo ugualmente. Tuttavia, si tratta di una convenzione che generalmente viene rispettata.

Opzione Descrizione
y
Permette agli altri utenti di scrivere sul proprio terminale (aggiunge il permesso di scrittura al gruppo tty).
n
Impedisce agli altri utenti di scrivere sul proprio terminale (toglie il permesso di scrittura al gruppo tty).

 
Se l'opzione non viene specificata, si ottiene la visualizzazione dello stato attuale.

Per scrivere sullo schermo di un altro utente collegato allo stesso elaboratore locale, si usano comunemente i programmi write (2) e wall: (3)

write utente [terminale] [< file_messaggio]

Il programma write rappresenta il sistema primordiale per inviare un messaggio a un altro utente che utilizza un terminale dello stesso sistema locale. Il messaggio viene atteso dallo standard input e viene scritto nel dispositivo dell'utente destinatario quando questo viene concluso con un codice di EOF (che di solito si ottiene con la combinazione [Ctrl d]).

Dal momento che il programma write non è destinato all'invio di messaggi attraverso la rete, il nome dell'utente va indicato in modo semplice, senza specificare il nodo. Il dispositivo del terminale può essere specificato e in tal caso si può indicare il percorso assoluto (/dev/tty*) oppure solo il nome finale. Se il terminale non viene precisato, write cerca di determinarlo da solo.

wall messaggio
wall [< file_messaggio]

Il programma wall è una variante di write, dove il messaggio viene inviato a tutti i terminali attivi. Il messaggio può essere fornito anche attraverso la riga di comando.

Per poter scrivere sul dispositivo dell'utente destinatario, secondo le convenzioni, write e wall, devono avere i privilegi del gruppo tty, per cui viene installato comunemente con il bit SGID attivato, appartenendo al gruppo tty.

chown root:tty /usr/bin/write[Invio]

chmod g+s /usr/bin/write[Invio]

chown root:tty /usr/bin/wall[Invio]

chmod g+s /usr/bin/wall[Invio]

Dal momento che quando si invia un messaggio, si presume che il proprio corrispondente voglia rispondere, write e wall non inviano il messaggio se il proprio terminale non ammette la risposta, cioè se i permessi del proprio file di dispositivo non lo consentono.

37.1.2   Comunicazione diretta attraverso la rete

Per entrare in comunicazione diretta con un utente che sta utilizzando un terminale o una console di un certo nodo raggiungibile attraverso la rete, si può utilizzare il servizio talk gestito attraverso il demone talkd(4)

In tal caso, è il demone talkd (o meglio, in.talkd) del nodo destinatario, a occuparsi di scrivere sul dispositivo del terminale. Generalmente, questo programma viene avviato dal supervisore dei servizi di rete con i privilegi dell'utente root, cosa che gli permetterebbe di scavalcare qualunque limitazione di accesso ai dispositivi di terminale. Tuttavia, è il demone stesso che cerca di rispettare le convenzioni, evitando di scrivere se manca il permesso di scrittura per il gruppo tty.

in.talkd

Il demone in.talkd è gestito dal supervisore dei servizi di rete e controllato attraverso il filtro del TCP wrapper. Nell'esempio seguente, viene mostrata la riga di /etc/inetd.conf in cui si dichiara il suo possibile utilizzo per quanto riguarda il caso particolare di Inetd:

...
talk  dgram  udp  wait  root  /usr/sbin/tcpd  in.talkd
...

Dal lato cliente, il programma talk permette di entrare in comunicazione con una persona che sta utilizzando un nodo all'interno della rete:

talk utente[@nodo] [terminale]

Il nome dell'utente può essere espresso identificando anche il nodo all'interno del quale è, o dovrebbe essere connesso: utente@nodo. Se l'utente con cui si vuole comunicare è connesso su più terminali all'interno dello stesso nodo, è possibile specificare il nome del terminale nella forma ttyxx. Quando si è chiamati attraverso talk, sullo schermo del terminale appare un messaggio simile a quello seguente:

Message from Talk_Daemon@localhost at 11:31 ...
talk: connection requested by tizio@dinkel.brot.dg.
talk: respond with:  talk tizio@dinkel.brot.dg 

In questo caso si tratta dell'utente tizio che cerca di contattarci; nel messaggio viene suggerito anche il modo corretto di rispondere. Evidentemente, l'utente che vuole rispondere deve sospendere la propria attività, per avviare a sua volta una copia del programma talk.

Quando la comunicazione si instaura, viene utilizzato uno schermo suddiviso in due finestre per distinguere i messaggi: nella parte superiore si vedono quelli inviati, mentre nella parte inferiore appaiono quelli ricevuti.

Figura 37.5. Comunicazione attraverso talk.

[Connection established]
Io sto bene, grazie




|----------------------------------------------------------|

Ciao caio, come stai?




                                                           .

Durante la comunicazione, lo schermo può essere riscritto utilizzando la combinazione [Ctrl l]. La comunicazione può essere terminata da uno qualunque dei due interlocutori utilizzando il carattere di interruzione che di norma è [Ctrl c]. Segue la descrizione di alcuni esempi.

Oltre al programma talk tradizionale, è disponibile comunemente anche ytalk(5) che consente la comunicazione tra più di due soli utenti:

ytalk [-x] utente...

Il suo funzionamento è simile a talk e può anche comunicare con utenti che usano lo stesso talk. L'utente può essere specificato in diversi modi:

nome
un utente connesso presso lo stesso elaboratore locale;
nome@nodo
un utente connesso presso un altro elaboratore;
nome#terminale
un utente connesso presso lo stesso elaboratore locale attraverso un terminale determinato;
nome#terminale@nodo
un utente connesso presso un altro elaboratore, su un terminale determinato.

Durante la comunicazione, è possibile richiamare un menù di funzioni premendo il tasto [Esc].

Il programma ytalk è più complesso rispetto al solito talk, tanto che è previsto l'uso di file di configurazione: /etc/ytalkrc per le impostazioni generali e ~/.ytalkrc per la personalizzazione da parte di ogni utente. Eventualmente si possono approfondire le altre caratteristiche consultando la sua pagina di manuale: ytalk(1).

37.1.3   Invio di un messaggio circolare

Se quello che si desidera è l'invio di un messaggio circolare senza la necessità di avere un colloquio con gli utenti destinatari, si può usare Rwall.(6) Il sistema si basa sulle RPC, di conseguenza, è necessario che i nodi destinatari di questo messaggio abbiano in funzione il Portmapper, oltre al demone particolare che si occupa di questo.

Rwall si compone in particolare di un demone, rpc.rwalld, oppure solo rwalld, il quale si avvia normalmente senza argomenti, di solito attraverso la procedura di inizializzazione del sistema, in modo indipendente dal supervisore dei servizi di rete.

Il programma cliente che serve per sfruttare il servizio è rwall, il quale si utilizza con la sintassi seguente:

rwall nodo_remoto [file]

Il programma rwall consente di inviare un messaggio, eventualmente già preparato in un file, a tutti gli utenti di un nodo remoto determinato. Se non viene fornito il nome di un file contenente il messaggio da inviare, questo messaggio può essere inserito attraverso la tastiera del terminale da cui si avvia il programma. Per terminare l'inserimento si utilizza il codice di EOF che di solito si ottiene premendo la combinazione [Ctrl d].

37.2   IRC

IRC è un sistema di comunicazione in tempo reale per discussioni pubbliche, o private, in forma scritta. Di per sé, IRC è l'evoluzione della comunicazione attraverso talk (sezione 37.1).

Lo scopo di IRC, ovvero la realizzazione di un sistema di discussione pubblica a livello globale, richiede un'infrastruttura composta dai serventi IRC articolati in modo da formare una «rete» IRC.

Ragionando in piccolo, si può pensare alla realizzazione di un servente IRC singolo, presso il quale si devono connettere tutte le persone che vogliono instaurare una forma di discussione qualunque. La distanza non è necessariamente un problema per chi si connette; tuttavia, diventa un problema la quantità di connessioni che verrebbero a essere aperte in modo simultaneo. Nella realtà, queste connessioni possono essere molto numerose (diverse migliaia), soprattutto a causa della filosofia di IRC per la quale l'organizzazione dei canali di discussione è libera, rendendo indispensabile la presenza di un'infrastruttura che sia in grado di recepire tale massa di utenze.

Si parla di reti IRC, a indicare i gruppi di elaboratori che gestiscono assieme gli stessi canali di comunicazione. Tali reti sono composte secondo una struttura ad albero, dove esiste un solo percorso possibile tra due nodi. Naturalmente, queste reti IRC si inseriscono praticamente sulla rete Internet, sfruttando il protocollo TCP per il transito delle informazioni.

Figura 37.7. Rete di serventi IRC.

a      d------e
|      |
|      |
b------c------f      k
       |             |
       |             |
       g------h------i------l
              |      |
              |      |
              j      m

L'organizzazione della rete IRC è importante per fare in modo che transitino al suo interno solo le informazioni che sono indispensabili, dal momento che il volume di messaggi gestiti è enorme.

A livello di rete IRC si può individuare una persona con un ruolo speciale: l'operatore IRC. L'operatore IRC è l'amministratore di uno o più serventi IRC, nel senso che può impartire a questi dei comandi speciali, relativi al loro funzionamento.

37.2.1   Canali, utenti e operatori

In una rete IRC, le comunicazioni avvengono all'interno di canali creati dinamicamente; gli utenti della rete IRC sono individuati in base a un nominativo, definito nick. Non esiste una regola nell'uso dei nominativi di identificazione degli utenti e nell'organizzazione dei canali di comunicazione: l'utente che si presenta nella rete IRC chiede di usare un nominativo e lo ottiene se questo non è già utilizzato; l'utente che chiede di accedere a un canale di comunicazione che non esiste, lo crea automaticamente e ne diventa il suo operatore.

Naturalmente, un utente che cerca di accedere a una rete IRC lo fa connettendosi a un servente IRC di quella rete; ma questo servente può definire una sua politica di accessi, per cui l'utente in questione potrebbe anche non essere ammesso ad accedere.

È importante comprendere la filosofia di IRC per ciò che riguarda i canali: questi vengono creati automaticamente nel momento in cui vengono richiesti per la prima volta; quindi scompaiono nel momento in cui non ci sono più utenti collegati al loro interno. È importante anche chiarire il senso dell'operatore: si tratta dell'utente che crea inizialmente il canale, ovvero dell'utente che riceve questo privilegio da un altro operatore. L'operatore, noto anche con l'abbreviazione di «oper», oppure solo «op», ha la possibilità di stabilire la modalità di funzionamento del canale e può anche allontanare altri utenti dal canale stesso. Segue l'elenco delle modalità più importanti di un canale che sono controllate dall'operatore:

Oltre al controllo sul funzionamento del canale, l'operatore può intervenire in modo privilegiato:

Ogni utente, tra le altre cose, ha la possibilità di configurare il proprio accesso al canale in modo da rendersi parzialmente invisibile.

37.2.2   Divisione e ricongiunzione di reti IRC

Una rete IRC può essere spezzata nel momento in cui un nodo che non è terminale cessa di funzionare per qualche ragione, oppure quando viene dato espressamente questo ordine da un operatore IRC. In questa situazione si formano due reti, in cui continuano a funzionare i canali per quanto possibile. Naturalmente, gli utenti che accedono a una di queste due reti risultano isolati rispetto all'altra rete.

La divisione della rete provoca quindi una crisi temporanea che alla fine si riassesta in qualche modo più o meno automatico. Il vero problema nasce nel momento in cui le reti vengono riunite: i canali con lo stesso nome vengono fusi assieme, riunendo gli utenti. Questa riunione può creare un po' di scompiglio, considerando che la modalità di funzionamento dei canali viene riadattata in modo da armonizzare le eventuali incompatibilità e che gli operatori vengono a sommarsi.

37.2.3   Comportamenti spiacevoli

IRC è un sistema di comunicazione in cui gli utenti sono presenti simultaneamente nel momento in cui scrivono e leggono i messaggi. Nelle discussioni più o meno pubbliche come queste è comune il fatto che chi non sa stare alle regole di una discussione civile decida invece di esprimersi attraverso il dispetto, con la pretesa di dimostrare così la propria superiorità.

Queste situazioni sono così comuni che ne derivano dei termini standard il cui significato dovrebbe essere conosciuto:

Il bot, ovvero il programma che usa IRC da solo, è il mezzo attraverso cui si compiono degli attacchi, altrimenti non ci sarebbe bisogno di un programma automatico, dato che IRC è fatta per comunicare tra esseri umani.

Il fatto di utilizzare diversi programmi clienti, mentre ne basterebbe uno solo per comunicare anche su più canali, può rappresentare l'intenzione di fare qualcosa di più della semplice comunicazione.

37.2.4   Dal lato del servente

La realizzazione di un servente IRC isolato è un'operazione relativamente semplice, limitando il problema alla definizione di una politica di accessi al servizio. Qui non viene mostrato in che modo organizzare invece una vera rete IRC, che evidentemente è un problema più impegnativo.

Ircd(8) è il servente IRC tipico dei sistemi Unix. In generale sono essenziali solo due file: l'eseguibile ircd e il file di configurazione ircd.conf, che in un sistema GNU dovrebbe trovarsi nella directory /etc/ircd/.

Ircd può essere avviato in modo autonomo, senza l'intervento del supervisore dei servizi di rete, oppure sotto il suo controllo. Nel secondo caso, per quanto riguarda Inetd, si deve provvedere a sistemare il file /etc/inetd.conf aggiungendo la riga seguente:

...
ircd  stream  tcp  wait  irc  /usr/sbin/ircd ircd -i
...

Come si può osservare dall'esempio, conviene avviare l'eseguibile ircd usando i privilegi di un utente fittizio definito appositamente per la gestione del servizio IRC; in questo caso si tratta di irc. Inoltre, si fa riferimento alla porta TCP attraverso la denominazione ircd, la quale, secondo il file /etc/services, corrisponde normalmente al numero 6 667:

...
ircd            6667/tcp        # Internet Relay Chat
ircd            6667/udp        # Internet Relay Chat
...

Si intende che si tratta di una porta non privilegiata, giustificando la scelta di usare un utente fittizio diverso da root per avviare ircd.

Il demone ircd può essere configurato in modo da gestire autonomamente il protocollo IDENT e altri sistemi di controllo. In questo senso, generalmente non viene inserito il controllo del TCP wrapper.

37.2.4.1   Messaggio del giorno

Nel momento di una nuova connessione al servizio IRC, il servente mostra il messaggio del giorno. In un sistema GNU/Linux, questo messaggio potrebbe essere contenuto nel file /etc/ircd/ircd.motd (si tratta di un file di testo normale). In generale è importante predisporre questo file in modo da mostrare le notizie essenziali che si vogliono far conoscere agli utenti IRC, soprattutto per ciò che riguarda le regole di comportamento richieste.

37.2.4.2   Configurazione

La configurazione può essere molto semplice per la realizzazione di un servente IRC interno, per una rete che non può essere raggiunta dall'esterno, ma ovviamente le cose cambiano nel momento in cui si vuole realizzare una rete IRC. Qui vengono mostrati solo alcuni elementi della configurazione, utili per realizzare un servente singolo, senza problemi di accesso.

Il file di configurazione è un file di testo normale, dove le righe che iniziano con il simbolo # sono commenti e le righe vuote o bianche vengono ignorate. Le direttive hanno una forma un po' strana, dove tutto inizia con una lettera che descrive il tipo di informazione che viene fornita dalla direttiva:

x:informazione_1:informazione_2:...:informazione_n

In generale si dovrebbe disporre di un file di configurazione di partenza commentato adeguatamente, con tutti gli esempi di queste direttive (anche se mostrate solo come commenti). Qui vengono descritte alcune direttive essenziali per la realizzazione di un servente IRC locale e isolato.

Una cosa da considerare nel caso il file contenga direttive che devono essere elaborate secondo un ordine preciso è il fatto che il file viene letto in ordine inverso, ovvero vengono lette prima le ultime direttive.

M
M:nome_del_servente:*:descrizione:porta:numero_servente

Questa direttiva serve a definire il nome a dominio del servente, la descrizione del servizio IRC, la porta in cui resta in ascolto il servente e il numero di ordine nella rete IRC. Questo ultimo numero è un intero che va da 1 a 64 e va stabilito in base alla gerarchia di una rete IRC; se si tratta dell'unico servente, deve essere necessariamente indicato il numero uno, come si vede nell'esempio seguente:

M:dinkel.brot.dg:*:Mia IRC:6667:1

Nel caso in cui il demone ircd venga utilizzato attraverso il controllo del supervisore dei servizi di rete, potrebbe essere necessario indicare una porta diversa da quella standard, per non interferire proprio con il supervisore stesso che già apre quella porta. Per esempio:

M:dinkel.brot.dg:*:Mia IRC:8005:1

È da considerare il fatto che un demone ircd compilato espressamente per l'utilizzo attraverso il supervisore dei servizi di rete potrebbe non essere in grado di funzionare in modo autonomo, in ogni caso.

A
A:riga_1:riga_2:...:riga_n

Si tratta della direttiva con cui si definiscono delle informazioni amministrative, elencate con il comando /admin. In pratica viene mostrato il contenuto dei campi in righe differenti. Si osservi l'esempio seguente che dovrebbe essere sufficientemente intuitivo:

A:Mia IRC:Servente IRC:Amministratore <root@dinkel.brot.dg>
I
I:maschera_ip:parola_d'ordine:maschera_dominio::classe

Questa direttiva stabilisce i limiti di accesso al servizio in base a una maschera IP e a una maschera del nome a dominio; queste maschere si riferiscono ovviamente ai nodi che accedono come clienti. Le maschere in questione si realizzano facilmente utilizzando il simbolo * come variabile indefinita. In generale, l'esempio seguente consente qualsiasi accesso:

I:*::*::1

Il campo finale, riferito alla classe, deriva dalla definizione delle classi attraverso le direttive Y che qui non vengono descritte, non essendo indispensabili. In ogni caso, il numero uno rappresenta tutte le classi possibili simultaneamente.

Il campo centrale riservato a una parola d'ordine serve a consentire l'accesso solo attraverso l'indicazione di questa. Tuttavia, a seconda di come è stato compilato il demone ircd, questa potrebbe dover essere inserita in modo cifrato. In tal caso dovrebbe anche essere presente un programma apposito per generare tali parole d'ordine cifrate.

K
K:maschera_nodo:motivazione:maschera_utente

Questa direttiva, non obbligatoria, consente di escludere esplicitamente una combinazione di nodi e di utenti che tentano di accedere da questi nodi. Le maschere in questione si realizzano con l'uso del carattere *, con cui si rappresenta la solita stringa indefinita. In particolare, il nodo può essere indicato per nome (a dominio) oppure per numero IP. L'esempio seguente esclude gli utenti il cui nome inizia per dan e accedono dalla rete *.brot.dg:

K:*.brot.dg:Accesso sospeso per un mese:dan*

Per concludere la descrizione della configurazione, l'esempio seguente mostra il caso di una configurazione minima, con le sole direttive indispensabili:

M:dinkel.brot.dg:*:Mia IRC:8005:1
A:Mia IRC:Servente IRC:Amministratore <root@dinkel.brot.dg>
I:*::*::1

37.2.4.3   Avvio del demone

ircd [opzioni]...

Il demone ircd può funzionare in due modi diversi: legato al supervisore dei servizi di rete, oppure indipendentemente da questo. Nel primo caso si utilizza l'opzione -i e nel file /etc/inetd.conf non si inserisce il controllo di tcpd, perché si creerebbero dei problemi a causa dell'uso del protocollo IDENT:

...
ircd  stream  tcp  wait  irc  /usr/sbin/ircd ircd -i
...

Diversamente, il demone può essere avviato come un comando normale, senza nemmeno dover aggiungere la richiesta esplicita di funzionamento sullo sfondo. In effetti, dal momento che si utilizza normalmente una porta TCP non privilegiata, ogni utente comune può, teoricamente, avviare questo tipo di servizio. Segue l'elenco di alcune opzioni della riga di comando di ircd.

Opzione Descrizione
-t
Fa in modo che il demone funzioni in primo piano, emettendo tutte le sue informazioni diagnostiche attraverso lo standard output.
-xn
Definisce il livello diagnostico richiesto: maggiore è il valore n, maggiore è la quantità di informazioni che si ottengono.
-i
Stabilisce che il demone è sotto il controllo del supervisore dei servizi di rete.
-f file_di_configurazione
Stabilisce espressamente da quale file trarre la configurazione.
-c
Si usa questa opzione quando si avvia il demone attraverso uno script della procedura di inizializzazione del sistema, per cui è necessario che il demone stesso si sganci dallo script e diventi un processo dipendente direttamente da Init.

37.2.5   Dal lato del cliente

Il compito di un programma cliente IRC è quello di consentire la comunicazione effettiva tra l'utente umano e il servente IRC. La prima cosa che avviene è la registrazione, attraverso la quale l'utente ottiene l'accesso al servizio assieme alla definizione del proprio nominativo. Una volta instaurata la connessione, l'utente ha la possibilità di unirsi a uno o più canali di discussione, creandoli automaticamente se questi non sono già presenti.

Qui si considerano solo due programmi, ircII e Tkirc, dove il secondo è solo un programma frontale che si avvale in pratica del primo per la comunicazione effettiva.

ircII(9) è il programma cliente standard per comunicare con IRC. Si utilizza attraverso un terminale a caratteri normale, dove lo schermo è diviso in due parti: quella superiore per mostrare i messaggi che scorrono verso l'alto; quella inferiore che è semplicemente la riga da cui si impartiscono i comandi. Il programma eseguibile è irc e si avvia in maniera molto semplice, come nell'esempio seguente, dove viene specificato il nominativo desiderato e l'indirizzo del servente IRC:

irc tizio dinkel.brot.dg[Invio]

*** Welcome to the Internet Relay Network tizio (from dinkel.brot.dg)
*** /etc/irc/script/local V0.5 for Debian finished. Welcome to ircII.
*** If you have not already done so, please read the new user
*** information with
+/HELP NEWUSER
*** Your host is dinkel.brot.dg, running version u2.10.07.0
*** This server was created Fri Dec 17 1999 at 19: 54:56 CST
*** umodes available dioswkg, channel modes available biklmnopstv
*** There are 1 users and 0 invisible on 1 servers
*** This server has 1 clients and 0 servers connected
*** Highest connection count: 1 (1 clients)
*** - dinkel.brot.dg Message of the Day -
*** - 16/3/2001 20:44
*** - Benvenuto presso irc.brot.dg
*** -
*** on 1 ca 1(2) ft 10(10)


______________________________________________________________________
[1] 20:45 tizio * type /help for help
_

In questo caso, il messaggio del giorno è soltanto «Benvenuto presso irc.brot.dg», visibile in basso; il resto è stato generato automaticamente dal servente. La riga contenente la stringa

[1] 20:45 tizio * type /help for help

è la linea di demarcazione tra la parte superiore contenente i messaggi e la parte inferiore riservata ai comandi dell'utente. Come si può vedere, viene suggerito l'uso del comando /help per richiamare l'elenco dei comandi disponibili.

Se si impartisce il comando /help, come suggerito, si passa a un contesto differente, in cui si possono ottenere informazioni dettagliate su questo o quel comando:

/help[Invio]

!           :            abort        admin        alias
assign      away         basics       beep         bind
brick       bye          cd           channel      clear
commands    comment      connect      ctcp         date
dcc         deop         describe     die          digraph
dmsg        dquery       echo         encrypt      etiquette
eval        exec         exit         expressions  flush
foreach     help         history      hook         icb
if          ignore       info         input        intro
invite      ircii        ison         join         kick
kill        lastlog      leave        links        list
load        lusers       me           menus        mload
mode        motd         msg          names        news
newuser     nick         note         notice       notify
on          oper         parsekey     part         ping
query       quit         quote        rbind        redirect
rehash      restart      rules        save         say
send        sendline     server       servlist     set
signoff     sleep        squery       squit        stats
summon      time         timer        topic        trace
type        userhost     users        version      wait
wallops     which        while        who          whois
whowas      window       xecho        xtype
[1] 20:56 daniele * type /help for help

Help? 

Si può osservare dalla figura che, nella riga di comando, appare un invito che prima non era presente: Help?, a significare che si può indicare il nome di un comando di quelli elencati per conoscerne la sintassi. Per esempio:

Help? help[Invio]

*** Help on help
Usage: HELP [<command> [<subcommands>]]
  Shows help on the given command.  The help documentation
  is set up in a hierarchical fashion.  That means that
  certain help topics have sub-topics under them.  For
  example, doing
    HELP ADMIN
  gives help on the admin command, while:
    HELP SET
  gives help on the set command and also displays a list of
  sub-topics for SET.  To get help on the subtopics, you
  would do:
    HELP SET <subtopic>
  where <subtopic> is one of the subtopics.  If you are
  using the built in help, then you need only type the
  subtopic name.  The input prompt will indicate what help
  level you are on.  Hitting return will move you up one
  level.

  At any time, you can specify a ? to get a list of
  subtopics without the associated help file, for example:
    HELP ?
  gives a list of all main help topics.  The following:
    HELP BIND ?
  gives the list of all BIND subtopics.  If you use a ? with
[1] 21:00 daniele * type /help for help
*** Hit any key for more, 'q' to quit ***

Come si vede, se non c'è abbastanza spazio per visualizzare tutto il testo disponibile, basta digitare un carattere qualunque per vedere la pagina successiva, oppure basta inserire la lettera q per terminare.

Alla fine della navigazione nella guida interna, basta premere il tasto [Invio] senza specificare il nome di alcun comando per ritornare alla modalità di funzionamento normale, dove non appare alcun invito.

Help? [Invio]

I comandi impartiti a ircII sono preceduti dal simbolo /, per distinguerli dal testo dei messaggi che invece vanno inviati al canale di discussione.

Generalmente, quando ci si trova di fronte all'invito normale, è possibile richiamare i comandi precedenti scorrendo con i tasti [freccia-su] e [freccia-giù].

Si conclude il funzionamento di ircII con il comando /quit.

Tkirc(10) è un programma frontale per ircII. Il programma eseguibile è tkirc e si avvia in maniera molto semplice, come nell'esempio seguente, dove viene specificato il nominativo desiderato e l'indirizzo del servente IRC:

tkirc tizio dinkel.brot.dg[Invio]

Figura 37.22. Schermata iniziale all'avvio di Tkirc.

tkirc-avvio

Utilizzando il menù a tendina, è possibile ottenere un'altra finestra con la quale comunicare in un altro canale. Si utilizza precisamente la voce {New window} dal menù {Project}.

Nella colonna destra, vengono elencati gli utenti che partecipano al canale con cui si sta comunicando. Con un clic doppio del mouse si ottengono le informazioni su di loro, come si vede nella figura 37.23.

Figura 37.23. Informazioni sugli utenti collegati allo stesso canale.

tkirc-nick

37.2.6   Utilizzo di massima di un cliente IRC

Generalmente, prima di entrare in un canale si può avere l'interesse di visualizzare l'elenco di quelli disponibili. Questo si ottiene con il comando /list. Per esempio, con ircII:

/list[Invio]

*** Channel    Users  Topic
*** #prova     1
*** #pippo     3

Come si vede, il nome di un canale inizia con il carattere # per convenzione. In alternativa, il nome di un canale può iniziare anche per &, ma in tal caso si tratta di un canale che riguarda esclusivamente il servente al quale si è connessi, per cui non si diffonde agli altri serventi della stessa rete IRC.

Nello stesso modo, può essere utile visualizzare l'elenco degli utenti collegati. Questo si ottiene con il comando /names, che va usato comunque con parsimonia, considerando che una rete IRC «normale» è sempre molto affollata.

/names[Invio]

Pub: #prova     tizio @daniele
Pub: #pippo     caio @sempronio

Nell'elenco degli utenti, gli operatori di canale sono evidenziati dal prefisso @. Eventualmente, se si vede il simbolo * come prefisso, si tratta di un operatore IRC.

Il programma cliente che si utilizza potrebbe attribuire automaticamente il nominativo per accedere alla rete IRC, sfruttando presumibilmente il nominativo utente usato per accedere al proprio elaboratore. Se il nome in questione non è compatibile, eventualmente perché già utilizzato, è il programma cliente stesso che richiede di indicare un altro nominativo. In ogni caso, è possibile cambiare il proprio nome attraverso il comando /nick:

/nick pinco[Invio]

L'esempio mostra il caso in cui l'utente desideri usare il nome pinco, ammesso che questo non sia già utilizzato nella rete IRC in cui si è connessi.

Il nominativo usato all'interno di una rete IRC non può essere più lungo di nove caratteri.

Ci si aggrega a un canale con il comando /join. Se il canale indicato non esiste ancora, viene creato per l'occasione e l'utente che lo crea ne diventa l'operatore.

/join #prova[Invio]

L'esempio mostra il caso in cui ci si voglia aggregare al canale #prova. È importante ricordare che è necessario il prefisso davanti al nome, come si vede dall'esempio.

Quando ci si trova in un canale, ciò che si digita senza il prefisso /, viene trasmesso al canale stesso:

Ciao a tutti![Invio]

Come ci si unisce a un canale, ci si può allontanare. Questo si ottiene con il comando /leave:

/leave #prova[Invio]

Segue il riepilogo di alcuni comandi essenziali per l'uso di un cliente IRC.

Comando Descrizione
/list [opzioni]
Elenca i canali presenti nella rete IRC.
/names [opzioni] [canale]
Elenca gli utenti presenti nella rete IRC, oppure solo quelli presenti in un canale particolare.
/nick nome
Consente di modificare, o di stabilire, il proprio nominativo nell'ambito della rete IRC.
/who canale
Consente di elencare gli utenti che sono presenti nel canale indicato.
/whois nome[,nome]...
Consente di elencare le informazioni disponibili sugli utenti elencati. I nomi possono essere anche composti con caratteri jolly, ovvero con l'uso dell'asterisco per indicare una stringa qualunque.
/join canale
Consente di entrare in un canale.
/msg nome messaggio
Consente di inviare un messaggio esclusivamente all'utente indicato.
/dcc chat nome
Invia all'utente indicato una richiesta per instaurare una connessione privilegiata tra i due. Se l'altro utente risponde con lo stesso comando, si ottiene questa connessione. Per comunicare in modo privato, i due usano il comando msg =nome ....
/msg =nome messaggio
Invia un messaggio esclusivamente all'utente indicato, che precedentemente è stato collegato con un comando /dcc chat.
/quit [messaggio]
Chiude il funzionamento del programma cliente, ma prima si allontana dal canale, se necessario, inviando eventualmente il messaggio indicato.

37.3   ICQ: «I-seek-you»

ICQ è un sistema di messaggistica istantanea, originariamente di Mirabilis, che gestisce i serventi ICQ. Sono disponibili diversi programmi clienti per accedere al servizio, anche nell'ambito del software libero.

Attraverso ICQ un utente si registra presso un servente, specificando una parola d'ordine. Il servente assegna all'utente un numero, definito UIN, ovvero Universal Internet number, e da quel momento si stabilisce l'abbinamento tra UIN e parola d'ordine. Successivamente l'utente può abbinare a questo numero qualche informazione in più su di sé.

L'utente si collega al servente ICQ quando desidera annunciare la sua presenza nella rete. Il servente ICQ accetta l'utente dopo aver confrontato il numero UIN con la parola d'ordine stabilita originariamente.

Quando un utente ICQ cerca un contatto con un altro utente, può fare una ricerca in base al numero UIN e poche altre informazioni.

Per ottenere un numero UIN è possibile eseguire una registrazione presso https://www.icq.com/join, oppure ci si può affidare alle funzioni del proprio programma cliente; inoltre, una volta ottenuto il numero UIN, si può anche accedere a http://www.icq.com/, dove sono disponibili altri servizi.

37.3.1   Licq

Licq(11) è un programma cliente per il servizio ICQ. Si utilizza attraverso l'eseguibile licq che di norma si avvia senza argomenti:

licq [opzioni]

La prima volta che si avvia viene proposta la registrazione presso un servente ICQ, in modo da ottenere un numero UIN; eventualmente si ottiene la stessa maschera dalla voce {Owner Manager} del menù {System Functions}:

Licq

Se si seleziona la richiesta di un nuovo UIN (con il pulsante grafico <Register>), appare successivamente la richiesta di inserimento della parola d'ordine, la quale deve essere al massimo di otto caratteri e non può essere più corta di sei:

Licq Licq

Se tutto procede come previsto, si ottiene il numero UIN e si può poi continuare compilando le informazioni personali che si intendono rendere pubbliche; eventualmente si ottiene la stessa maschera dalla voce {Info} del menù {System Functions}:

Licq

Per cercare una persona, si seleziona la voce {Add User}, dal menù {User Functions}. È possibile specificare direttamente il numero UIN, oppure si può fare una ricerca in base al soprannome, al nome, al cognome, o all'indirizzo di posta elettronica (sempre che questi dati siano stati annotati dalla persona cercata):

Licq

Se si ha fortuna, si ottiene un elenco di contatti (non tutti i numeri UIN corrispondono effettivamente a persone reali), dal quale è possibile selezionare chi aggiungere al proprio elenco. Successivamente è possibile tentare di comunicare con questi, oppure è possibile sapere quando sono collegati alla rete anche loro.

Per mostrare la propria presenza attiva nella rete, bisogna selezionare la voce {Online}, dal menù {Status}.

37.3.2   Pidgin

Pidgin,(12) noto originariamente con il nome Gaim, è un cliente generico per diversi sistemi di messaggistica istantanea, tra cui anche ICQ. Si avvia attraverso l'eseguibile pidgin e di norma non si utilizzano opzioni:

pidgin [opzioni]

Pidgin

Il programma potrebbe presentarsi con diverse finestre; in particolare quella dell'elenco delle utenze configurate, che inizialmente potrebbe essere vuota (in questo caso, invece, appaiono già due utenze: una per il sistema di MSN e l'altra per Jabber). Eventualmente, si ottiene tale elenco selezionando il pulsante <Accounts>:

Pidgin

Per aggiungere un'utenza di ICQ si procede selezionando il pulsante grafico <Add>. Si ottiene la maschera che appare nella figura successiva, già compilata per il numero UIN 287 316 637:

Pidgin

Dopo la conferma, l'elenco delle utenze contiene quella appena inserita:

Pidgin

Per accedere al servizio di ICQ, basta fare un clic sulla casella {Online}; se nel momento dell'inserimento dell'utenza non è stato richiesto di memorizzare la parola d'ordine, questa va indicata contestualmente, in una mascherina che appare appositamente.

Si osservi che con Pidgin non è possibile registrare una nuova utenza per il sistema di ICQ; quindi, questa va creata, eventualmente, con i programmi specifici per tale protocollo.

37.4   Abbreviazioni di Internet

Spesso, quando si usa la posta elettronica, o altri sistemi di comunicazione testuale, si vedono usare delle sigle, il cui significato a volte sfugge. Storicamente, l'uso di sigle speciali per fare riferimento a concetti ben definiti deriva dalla telegrafia, prima su filo, poi senza filo. Questo ha prodotto il famoso codice «Q» standardizzato attraverso convenzioni internazionali.

La comunicazione odierna non ha più bisogno di abbreviare i messaggi e le abbreviazioni servono solo a creare un gergo che esclude in qualche modo chi non lo conosce. Sotto questo aspetto, non è cortese l'uso di abbreviazioni. Tuttavia, c'è chi non può proprio farne a meno, per cui diventa necessario avere un promemoria per queste cose. La tabella successiva riporta l'elenco delle abbreviazioni più comuni, assieme al loro significato originale (in inglese):

Acronimo Significato Acronimo Significato
AFAICT As Far As I Can Tell AFAIK As Far As I Know
AFK Away From Keyboard ASAP As Soon As Possible
B4 Before BBL Be Back Later
BRB Be Right Back BTW By The Way
CUL See You Later EOF End Of File
FAQ Frequently Asked Question FOC Free Of Charge
GA Go Ahead HHOJ Ha Ha, Only Joking
HHOS Ha Ha, Only Serious IMBO In My Bloody Opinion
IME In My Experience IMHO In My Humble Opinion
IMO In My Opinion IOW In Other Words
IRL In Real Life ISTM It Seems To Me
ITRW In The Real World JAM Just A Minute
L8R Later MUD Multi User Dungeon
MUG Multi User Game OAO Over And Over
OBTW Oh, By The Way OIC Oh, I See
OMG Oh My God OTOH On The Other Hand
ROFL Rolls On Floor Laughing RSN Real Soon Now
RTFAQ Read The FAQ RTFM Read The Fucking Manual
RUOK Are You OK TIA Thanks In Advance
TNX Thanks TTYL Talk To You Later
TVM Thanks Very Much WTH What The Hell
YHM You Have Mail

37.5   Riferimenti


1) Sysvinit   GNU GPL

2) Write   UCB BSD

3) Wall   UCB BSD

4) Talk   UCB BSD

5) ytalk   software libero con licenza speciale

6) Rwall   UCB BSD

7) In generale un canale può essere privato, segreto oppure pubblico.

8) Ircd   GNU GPL con residui UCB BSD

9) ircII   software libero con licenza speciale

10) Tkirc   GNU GPL

11) Licq   GNU GPL

12) Pidgin   GNU GPL

«a2» 2013.11.11 --- Copyright © Daniele Giacomini -- appunti2@gmail.com http://informaticalibera.net