Sezione 3: funzioni di libreria

abort() u0.2 abs() u0.3 access() u0.1 asctime() u0.13 atexit() u0.4 atoi() u0.5 atol() u0.5 basename() u0.7 bp() u0.12 clearerr() u0.9 closedir() u0.10 creat() u0.11 cs() u0.12 ctime() u0.13 dirname() u0.7 div() u0.15 ds() u0.12 endpwent() u0.53 errfn u0.18 errln u0.18 errno u0.18 errset() u0.18 es() u0.12 execl() u0.20 execle() u0.20 execlp() u0.20 execv() u0.20 execvp() u0.20 exit() u0.4 fclose() u0.27 feof() u0.28 ferror() u0.29 fflush() u0.30 fgetc() u0.31 fgetpos() u0.32 fgets() u0.33 fileno() u0.34 fopen() u0.35 fprintf() u0.78 fputc() u0.37 fputs() u0.38 fread() u0.39 free() u0.66 freopen() u0.35 fscanf() u0.90 fseek() u0.43 fseeko() u0.43 fsetpos() u0.32 ftell() u0.46 ftello() u0.46 fwrite() u0.48 getc() u0.31 getchar() u0.31 getenv() u0.51 getopt() u0.52 getpwent() u0.53 getpwnam() u0.54 getpwuid() u0.54 gets() u0.33 gmtime() u0.13 heap_clear() u0.57 heap_min() u0.57 input_line() u0.60 isatty() u0.61 labs() u0.3 ldiv() u0.15 localtime() u0.13 major() u0.65 makedev() u0.65 malloc() u0.66 memccpy() u0.67 memchr() u0.68 memcmp() u0.69 memcpy() u0.70 memmove() u0.71 memset() u0.72 minor() u0.65 mktime() u0.13 namep() u0.74 offsetof() u0.75 opendir() u0.76 perror() u0.77 printf() u0.78 process_info() u0.79 putc() u0.37 putchar() u0.37 putenv() u0.82 puts() u0.38 qsort() u0.84 rand() u0.85 readdir() u0.86 realloc() u0.66 rewind() u0.88 rewinddir() u0.89 scanf() u0.90 seg_d() u0.91 seg_i() u0.91 setbuf() u0.93 setenv() u0.94 setpwent() u0.53 setvbuf() u0.93 snprintf() u0.78 sp() u0.12 sprintf() u0.78 srand() u0.85 ss() u0.12 sscanf() u0.90 stdio.h u0.103 strcat() u0.104 strchr() u0.105 strcmp() u0.106 strcoll() u0.106 strcpy() u0.108 strcspn() u0.118 strdup() u0.110 strerror() u0.111 strlen() u0.112 strncat() u0.104 strncmp() u0.106 strncpy() u0.108 strpbrk() u0.116 strrchr() u0.105 strspn() u0.118 strstr() u0.119 strtok() u0.120 strtol() u0.121 strtoul() u0.121 strxfrm() u0.123 ttyname() u0.124 unsetenv() u0.94 vfprintf() u0.128 vfscanf() u0.129 vprintf() u0.128 vscanf() u0.129 vsnprintf() u0.128 vsprintf() u0.128 vsscanf() u0.129

os16: access(3)

NOME

access - verifica dei permessi di accesso dell'utente

SINTASSI
#include <unistd.h>
int access (const char *path, int mode);
DESCRIZIONE

La funzione access() verifica lo stato di accessibilità del file indicato nella stringa path, secondo i permessi stabiliti con il parametro mode.

L'argomento corrispondente al parametro mode può assumere un valore corrispondente alla macro-variabile F_OK, per verificare semplicemente l'esistenza del file specificato; altrimenti, può avere un valore composto dalla combinazione (con l'operatore OR binario) di R_OK, W_OK e X_OK, per verificare, rispettivamente, l'accessibilità in lettura, in scrittura e in esecuzione. Queste macro-variabili sono dichiarate nel file unistd.h.

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
0 I permessi di accesso richiesti sono tutti disponibili.
-1 I permessi non sono tutti disponibili, oppure si è verificato un errore di altro genere, da chiarire analizzando la variabile errno.
ERRORI
Valore di
errno
Significato
ENFILE
Troppi file aperti nel sistema.
ENOENT
File non trovato.
EACCES
Permesso negato.
DIFETTI

Questa realizzazione della funzione access() determina l'accessibilità a un file attraverso le informazioni che può trarre autonomamente, senza usare una chiamata di sistema. Pertanto, si tratta di una valutazione presunta e non reale.

FILE SORGENTI

lib/unistd.h [u0.17]

lib/unistd/access.c [i189.17.2]

VEDERE ANCHE

stat(2) [u0.36].

os16: abort(3)

NOME

abort - conclusione anormale del processo

SINTASSI
#include <stdlib.h>
void abort (void);
DESCRIZIONE

La funzione abort() verifica lo stato di configurazione del segnale SIGABRT e, se risulta bloccato, lo sblocca, quindi invia questo segnale per il processo in corso. Ciò provoca la conclusione del processo, secondo la modalità prevista per tale segnale, a meno che il segnale sia stato ridiretto a una funzione, nel qual caso, dopo l'invio del segnale, potrebbe esserci anche una ripresa del controllo da parte della funzione abort(). Tuttavia, se così fosse, il segnale SIGABRT verrebbe poi riconfigurato alla sua impostazione normale e verrebbe inviato nuovamente lo stesso segnale per provocare la conclusione del processo. Pertanto, la funzione abort() non restituisce il controllo.

Va comunque osservato che os16 non è in grado di associare una funzione a un segnale, pertanto, i segnali possono solo avere una gestione predefinita, o al massimo risultare bloccati.

FILE SORGENTI

lib/stdlib.h [u0.10]

lib/stdlib/abort.c [i189.10.2]

VEDERE ANCHE

signal(2) [u0.34].

os16: abs(3)

NOME

abs, labs - valore assoluto di un numero intero

SINTASSI
#include <stdlib.h>
int abs (int j);
long int labs (long int j);
DESCRIZIONE

Le funzioni ...abs() restituiscono il valore assoluto del loro argomento. Si distinguono per tipo di intero e, nel caso di os16, non essendo disponibile il tipo long long int, si limitano a abs() e labs().

VALORE RESTITUITO

Il valore assoluto del numero intero fornito come argomento.

FILE SORGENTI

lib/stdlib.h [u0.10]

lib/stdlib/abs.c [i189.10.3]

lib/stdlib/labs.c [i189.10.12]

VEDERE ANCHE

div(3) [u0.15], ldiv(3) [u0.15], rand(3) [u0.85].

os16: atexit(3)

NOME

atexit, exit - gestione della chiusura dei processi

SINTASSI
#include <stdlib.h>
typedef void (*atexit_t) (void);
int  atexit (atexit_t function);
void exit   (int status);
DESCRIZIONE

La funzione exit() conclude il processo in corso, avvalendosi della chiamata di sistema _exit(2) [u0.2], ma prima di farlo, scandisce un array contenente un elenco di funzioni, da eseguire prima di tale chiamata finale. Questo array viene popolato eventualmente con l'aiuto della funzione atexit(), sapendo che l'ultima funzione di chiusura aggiunta, è la prima a dover essere eseguita alla conclusione.

La funzione atexit() riceve come argomento il puntatore a una funzione che non prevede argomenti e non restituisce alcunché. Per facilitare la dichiarazione del prototipo e, di conseguenza, dell'array usato per accumulare tali puntatori, il file di intestazione stdlib.h di os16 dichiara un tipo speciale, non standard, denominato atexit_t, definito come:

typedef void (*atexit_t) (void);

Si possono annotare un massimo di ATEXIT_MAX funzioni da eseguire prima della conclusione di un processo. Tale macro-variabile è definita nel file limits.h.

VALORE RESTITUITO

Solo la funzione atexit() restituisce un valore, perché exit() non può nemmeno restituire il controllo.

Valore Significato
0 Operazione conclusa con successo.
-1 Errore, dovuto all'esaurimento dello spazio nell'array usato per accumulare le funzioni di chiusura.
FILE SORGENTI

lib/limits.h [i189.1.8]

lib/stdlib.h [u0.10]

lib/stdlib/atexit.c [i189.10.5]

lib/stdlib/exit.c [i189.10.10]

VEDERE ANCHE

_exit(2) [u0.2], _Exit(2) [u0.2].

os16: atoi(3)

NOME

atoi, atol - conversione da stringa a numero intero

SINTASSI
#include <stdlib.h>
int atoi (const char *string);
long int atol (const char *string);
DESCRIZIONE

Le funzioni ato...() convertono una stringa, fornita come argomento, in un numero intero. La conversione avviene escludendo gli spazi iniziali, considerando eventualmente un segno («+» o «-») e poi soltanto i caratteri che rappresentano cifre numeriche. La scansione della stringa e l'interpretazione del valore numerico contenuto terminano quando si incontra un carattere diverso dalle cifre numeriche.

VALORE RESTITUITO

Il valore numerico ottenuto dall'interpretazione della stringa.

FILE SORGENTI

lib/stdlib.h [u0.10]

lib/stdlib/atoi.c [i189.10.6]

lib/stdlib/atol.c [i189.10.7]

VEDERE ANCHE

strtol(3) [u0.121], strtoul(3) [u0.121].

os16: atol(3)

Vedere atoi(3) [u0.5].

os16: basename(3)

NOME

basename, dirname - elaborazione dei componenti di un percorso

SINTASSI
#include <libgen.h>
char *basename (char *path);
char *dirname (char *path);
DESCRIZIONE

Le funzioni basename() e dirname(), restituiscono un percorso, estratto da quello fornito come argomento (path). Per la precisione, basename() restituisce l'ultimo componente del percorso, mentre dirname() restituisce ciò che precede l'ultimo componente. Valgono gli esempi seguenti:

Contenuto originale di path Risultato prodotto da dirname(path) Risultato prodotto da basename(path)
"/usr/bin/
"/usr"
"bin"
"/usr/bin
"/usr"
"bin"
"/usr
"/"
"usr"
"usr
"."
"usr"
"/"
"/"
"/"
"."
"."
"."
".."
".."
".."

È importante considerare che le due funzioni alterano il contenuto di path, in modo da isolare i componenti che servono.

VALORE RESTITUITO

Le due funzioni restituiscono il puntatore alla stringa contenente il risultato dell'elaborazione, trattandosi di una porzione della stringa già usata come argomento della chiamata e modificata per l'occasione. Non è previsto il manifestarsi di alcun errore.

FILE SORGENTI

lib/libgen.h [u0.6]

lib/libgen/basename.c [i189.6.1]

lib/libgen/dirname.c [i189.6.2]

os16: bp(3)

Vedere cs(3) [u0.12].

os16: clearerr(3)

NOME

clearerr - azzeramento degli indicatori di errore e di fine file di un certo flusso di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
void clearerr (FILE *fp);
DESCRIZIONE

La funzione clearerr() azzera gli indicatori di errore e di fine file, del flusso di file indicato come argomento.

FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/clearerr.c [i189.9.2]

VEDERE ANCHE

feof(3) [u0.28], ferror(3) [u0.29], fileno(3) [u0.34], stdio(3) [u0.103].

os16: closedir(3)

NOME

closedir - chiusura di una directory

SINTASSI
#include <sys/types.h>
#include <dirent.h>
int closedir (DIR *dp);
DESCRIZIONE

La funzione closedir() chiude la directory rappresentata da dp.

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
0 Operazione conclusa con successo.
-1 Errore: la variabile errno viene impostata di conseguenza.
ERRORI
Valore di
errno
Significato
EBADF
La directory rappresentata da dp, non è valida.
FILE SORGENTI

lib/sys/types.h [u0.14]

lib/dirent.h [u0.2]

lib/dirent/DIR.c [i189.2.1]

lib/dirent/closedir.c [i189.2.2]

VEDERE ANCHE

close(2) [u0.7], opendir(3) [u0.76], readdir(3) [u0.86], rewinddir(3) [u0.89].

os16: creat(3)

NOME

creat - creazione di un file puro e semplice

SINTASSI
#include <sys/types.h>
#include <sys/stat.h>
#include <fcntl.h>
int creat (const char *path, mode_t mode);
DESCRIZIONE

La funzione creat() equivale esattamente all'uso della funzione open(), con le opzioni O_WRONLY|O_CREAT|O_TRUNC:

open (path, O_WRONLY|O_CREAT|O_TRUNC, mode)

Per ogni altra informazione, si veda la pagina di manuale open(2) [u0.28].

FILE SORGENTI

lib/sys/types.h [u0.14]

lib/sys/stat.h [u0.13]

lib/fcntl.h [u0.4]

lib/fcntl/creat.c [i189.4.1]

VEDERE ANCHE

chmod(2) [u0.4], chown(2) [u0.5], close(2) [u0.7], dup(2) [u0.8], fcntl(2) [u0.13], link(2) [u0.24], mknod(2) [u0.26], mount(2) [u0.27], open(2) [u0.28] read(2) [u0.29], stat(2) [u0.36], umask(2) [u0.40], unlink(2) [u0.42], write(2) [u0.44], fopen(3) [u0.35].

os16: cs(3)

NOME

bp, cs, ds, es, sp, ss - stato dei registri della CPU

SINTASSI
#include <sys/os16.h>
unsigned int cs (void);
unsigned int ds (void);
unsigned int ss (void);
unsigned int es (void);
unsigned int sp (void);
unsigned int bp (void);
DESCRIZIONE

Le funzioni elencate nel quadro sintattico, sono in realtà delle macroistruzioni, chiamanti funzioni con nomi analoghi, ma preceduti da un trattino basso (_bp(), _cs(), _ds(), _es(), _sp(), _ss()), per interrogare lo stato di alcuni registri della CPU a fini diagnostici. I registri interessati sono quelli con lo stesso nome della macroistruzione usata per interrogarli.

FILE SORGENTI

lib/sys/os16.h [u0.12]

lib/sys/os16/_cs.s [i189.12.2]

lib/sys/os16/_ds.s [i189.12.3]

lib/sys/os16/_ss.s [i189.12.8]

lib/sys/os16/_es.s [i189.12.4]

lib/sys/os16/_sp.s [i189.12.7]

lib/sys/os16/_bp.s [i189.12.1]

VEDERE ANCHE

seg_i(3) [u0.91].

seg_d(3) [u0.91].

os16: ctime(3)

NOME

asctime, ctime, gmtime, localtime, mktime - conversione di informazioni data-orario

SINTASSI
#include <time.h>
char      *asctime   (const struct tm *timeptr);
char      *ctime     (const time_t *timer);
struct tm *gmtime    (const time_t *timer);
struct tm *localtime (const time_t *timer);
time_t     mktime    (const struct tm *timeptr);
DESCRIZIONE

Queste funzioni hanno in comune il compito di convertire delle informazioni data-orario, da un formato a un altro, eventualmente anche testuale. Una data e un orario possono essere rappresentati con il tipo time_t, nel qual caso si tratta del numero di secondi trascorsi dall'ora zero del 1 gennaio 1970; in alternativa potrebbe essere rappresentata in una variabile strutturata di tipo struct tm, dichiarato nel file time.h:

struct tm {
    int tm_sec;     // secondi
    int tm_min;     // minuti
    int tm_hour;    // ore
    int tm_mday;    // giorno del mese
    int tm_mon;     // mese, da 1 a 12
    int tm_year;    // anno
    int tm_wday;    // giorno della settimana,
                    // da 0 (domenica) a 6
    int tm_yday;    // giorno dell'anno
    int tm_isdst;   // informazioni sull'ora estiva
};

In alcuni casi, la conversione dovrebbe tenere conto della configurazione locale, ovvero del fuso orario ed eventualmente del cambiamento di orario nel periodo estivo. os16 non considera alcunché e gestisce il tempo in un modo assoluto, senza nozione della convenzione locale.

La funzione asctime() converte quanto contenuto in una variabile strutturata di tipo struct tm in una stringa che descrive la data e l'ora in inglese. La stringa in questione è allocata staticamente e viene sovrascritta se la funzione viene usata più volte.

La funzione ctime() è in realtà soltanto una macroistruzione, la quale, complessivamente, converte il tempo indicato come quantità di secondi, restituendo il puntatore a una stringa che descrive la data attuale, tenendo conto della configurazione locale. La stringa in questione utilizza la stessa memoria statica usata per asctime(); inoltre, dato che os16 non distingue tra ora locale e tempo universale, la funzione non esegue alcuna conversione temporale.

La funzione gmtime() converte il tempo espresso in secondi in una forma suddivisa, secondo il tipo struct tm. La funzione restituisce quindi il puntatore a una variabile strutturata di tipo struct tm, la quale però è dichiarata in modo statico, internamente alla funzione, e viene sovrascritta nelle chiamate successive della stessa.

La funzione localtime() converte una data espressa in secondi, in una data suddivisa in campi (struct tm), tenendo conto (ma non succede con os16) della configurazione locale.

La funzione mktime() converte una data contenute in una variabile strutturata di tipo struct tm nella quantità di secondi corrispondente.

VALORE RESTITUITO

Le funzioni che restituiscono un puntatore, se incontrano un errore, restituiscono il puntatore nullo, NULL. Nel caso particolare di mktime(), se il valore restituito è pari a -1, si tratta di un errore.

FILE SORGENTI

lib/time.h [u0.16]

lib/time/asctime.c [i189.16.1]

lib/time/gmtime.c [i189.16.3]

lib/time/mktime.c [i189.16.4]

VEDERE ANCHE

date(1) [u0.8], clock(2) [u0.6], time(2) [u0.39].

os16: dirname(3)

Vedere basename(3) [u0.7].

os16: div(3)

NOME

div, ldiv - calcolo del quoziente e del resto di una divisione intera

SINTASSI
#include <stdlib.h>
div_t div (int numer, int denom);
ldiv_t ldiv (long int numer, long int denom);
DESCRIZIONE

Le funzioni ...div() calcolano la divisione tra numeratore e denominatore, forniti come argomenti della chiamata, restituendo un risultato, composto di divisione intera e resto, in una variabile strutturata.

I tipi div_t e ldiv_t, sono dichiarati nel file stdlib.h nel modo seguente:

typedef struct {
    int      quot;
    int      rem;
} div_t;
//
typedef struct {
    long int quot;
    long int rem;
} ldiv_t;

I membri quot contengono il quoziente, ovvero il risultato intero; i membri rem contengono il resto della divisione.

VALORE RESTITUITO

Il risultato della divisione, strutturato in quoziente e resto.

FILE SORGENTI

lib/stdlib.h [u0.10]

lib/stdlib/div.c [i189.10.8]

lib/stdlib/ldiv.c [i189.10.13]

VEDERE ANCHE

abs(3) [u0.3].

os16: ds(3)

Vedere cs(3) [u0.12].

os16: endpwent(3)

Vedere getpwent(3) [u0.53].

os16: errno(3)

NOME

errno - numero dell'ultimo errore riportato

SINTASSI
#include <errno.h>
DESCRIZIONE

Attraverso l'inclusione del file errno.h, si ottiene la dichiarazione della variabile errno. In pratica, per os16 viene dichiarata così:

extern int errno;

Per annotare un errore, si assegna un valore numerico a questa variabile. Il valore numerico in questione rappresenta sinteticamente la descrizione dell'errore; pertanto, si utilizzano per questo delle macro-variabili, dichiarate tutte nel file errno.h. Nell'esempio seguente si annota l'errore ENOMEM, corrispondente alla descrizione «Not enough space», ovvero «spazio insufficiente»:

errno = ENOMEM;

Dal momento che in questo modo viene comunque a mancare un riferimento al sorgente e alla posizione in cui l'errore si è manifestato, la libreria di os16 aggiunge la macroistruzione errset(), la quale però non fa parte dello standard. Si usa così:

errset (ENOMEM);

La macroistruzione errset() aggiorna la variabile errln e l'array errfn[], rispettivamente con il numero della riga di codice in cui si è manifestato il problema e il nome della funzione che lo contiene. Con queste informazioni, la funzione perror(3) [u0.77] può visualizzare più dati.

Pertanto, nel codice di os16, si usa sempre la macroistruzione errset(), invece di assegnare semplicemente un valore alla variabile errno.

ERRORI

Gli errori previsti dalla libreria di os16 sono riassunti dalla tabella successiva. La prima parte contiene gli errori definiti dallo standard POSIX, ma solo alcuni di questi vengono usati effettivamente nella libreria, data la limitatezza di os16.

Valore di
errno
Definizione
E2BIG
Argument list too long.
EACCES
Permission denied.
EADDRINUSE
Address in use.
EADDRNOTAVAIL
Address not available.
EAFNOSUPPORT
Address family not supported.
Valore di
errno
Definizione
EAGAIN
Resource unavailable, try again.
EALREADY
Connection already in progress.
EBADF
Bad file descriptor.
EBADMSG
Bad message.
EBUSY
Device or resource busy.
Valore di
errno
Definizione
ECANCELED
Operation canceled.
ECHILD
No child processes.
ECONNABORTED
Connection aborted.
ECONNREFUSED
Connection refused.
ECONNRESET
Connection reset.
Valore di
errno
Definizione
EDEADLK
Resource deadlock would occur.
EDESTADDRREQ
Destination address required.
EDOM
Mathematics argument out of domain of function.
EDQUOT
Reserved.
EEXIST
File exists.
Valore di
errno
Definizione
EFAULT
Bad address.
EFBIG
File too large.
EHOSTUNREACH
Host is unreachable.
EIDRM
Identifier removed.
EILSEQ
Illegal byte sequence.
Valore di
errno
Definizione
EINPROGRESS
Operation in progress.
EINTR
Interrupted function.
EINVAL
Invalid argument.
EIO
I/O error.
EISCONN
Socket is connected.
Valore di
errno
Definizione
EISDIR
Is a directory.
ELOOP
Too many levels of symbolic links.
EMFILE
Too many open files.
EMLINK
Too many links.
EMSGSIZE
Message too large.
Valore di
errno
Definizione
EMULTIHOP
Reserved.
ENAMETOOLONG
Filename too long.
ENETDOWN
Network is down.
ENETRESET
Connection aborted by network.
ENETUNREACH
Network unreachable.
Valore di
errno
Definizione
ENFILE
Too many files open in system.
ENOBUFS
No buffer space available.
ENODATA
No message is available on the stream head read queue.
ENODEV
No such device.
ENOENT
No such file or directory.
Valore di
errno
Definizione
ENOEXEC
Executable file format error.
ENOLCK
No locks available.
ENOLINK
Reserved.
ENOMEM
Not enough space.
ENOMSG
No message of the desired type.
Valore di
errno
Definizione
ENOPROTOOPT
Protocol not available.
ENOSPC
No space left on device.
ENOSR
No stream resources.
ENOSTR
Not a stream.
ENOSYS
Function not supported.
Valore di
errno
Definizione
ENOTCONN
The socket is not connected.
ENOTDIR
Not a directory.
ENOTEMPTY
Directory not empty.
ENOTSOCK
Not a socket.
ENOTSUP
Not supported.
Valore di
errno
Definizione
ENOTTY
Inappropriate I/O control operation.
ENXIO
No such device or address.
EOPNOTSUPP
Operation not supported on socket.
EOVERFLOW
Value too large to be stored in data type.
EPERM
Operation not permitted.
Valore di
errno
Definizione
EPIPE
Broken pipe.
EPROTO
Protocol error.
EPROTONOSUPPORT
Protocol not supported.
EPROTOTYPE
Protocol wrong type for socket.
ERANGE
Result too large.
Valore di
errno
Definizione
EROFS
Read-only file system.
ESPIPE
Invalid seek.
ESRCH
No such process.
ESTALE
Reserved.
ETIME
Stream ioctl() timeout.
Valore di
errno
Definizione
ETIMEDOUT
Connection timed out.
ETXTBSY
Text file busy.
EWOULDBLOCK
Operation would block (may be the same as EAGAIN).
EXDEV
Cross-device link.

La tabella successiva raccoglie le definizioni degli errori aggiuntivi, specifici di os16.

Valore di
errno
Definizione
EUNKNOWN
Unknown error.
E_FILE_TYPE
File type not compatible.
E_ROOT_INODE_NOT_CACHED
The root directory inode is not cached.
E_CANNOT_READ_SUPERBLOCK
Cannot read super block.
E_MAP_INODE_TOO_BIG
Map inode too big.
Valore di
errno
Definizione
E_MAP_ZONE_TOO_BIG
Map zone too big.
E_DATA_ZONE_TOO_BIG
Data zone too big.
E_CANNOT_FIND_ROOT_DEVICE
Cannot find root device.
E_CANNOT_FIND_ROOT_INODE
Cannot find root inode.
E_FILE_TYPE_UNSUPPORTED
File type unsupported.
Valore di
errno
Definizione
E_ENV_TOO_BIG
Environment too big.
E_LIMIT
Exceeded implementation limits.
E_NOT_MOUNTED
Not mounted.
E_NOT_IMPLEMENTED
Not implemented.
FILE SORGENTI

lib/errno.h [u0.3]

lib/errno/errno.c [i189.3.1]

VEDERE ANCHE

perror(3) [u0.77], strerror(3) [u0.111].

os16: es(3)

Vedere cs(3) [u0.12].

os16: exec(3)

NOME

execl, execle, execlp, execv, execvp - esecuzione di un file

SINTASSI
#include <unistd.h>
extern char **environ;
int execl  (const char *path, const char *arg, ...);
int execle (const char *path, const char *arg, ...);
int execlp (const char *path, const char *arg, ...);
int execv  (const char *path, char *const argv[]);
int execvp (const char *path, char *const argv[]);
DESCRIZIONE

Le funzioni exec...() rimpiazzano il processo chiamante con un altro processo, ottenuto dal caricamento di un file eseguibile in memoria. Tutte queste funzioni si avvalgono, direttamente o indirettamente di execve(2) [u0.10].

Il primo argomento delle funzioni descritte qui è il percorso, rappresentato dalla stringa path, di un file da eseguire.

Le funzioni execl...(), dopo il percorso del file eseguibile, richiedono l'indicazione di una quantità variabile di argomenti, a cominciare da arg, costituiti da stringhe, tenendo conto che dopo l'ultimo di questi argomenti, occorre fornire il puntatore nullo, NULL, per chiarire che questi sono terminati. L'argomento corrispondente al parametro arg deve essere una stringa contenente il nome del file da avviare, mentre gli argomenti successivi sono gli argomenti da passare al programma stesso.

Rispetto al gruppo di funzioni execl...(), la funzione execle(), dopo il puntatore nullo che conclude la sequenza di argomenti per il programma da avviare, si attende una sequenza di altre stringhe, anche questa conclusa da un ultimo e definitivo puntatore nullo. Questa ulteriore sequenza di stringhe va a costituire l'ambiente del processo da avviare, pertanto il contenuto di tali stringhe deve essere del tipo nome=valore.

Le funzioni execv...() hanno come ultimo argomento il puntatore a un array di stringhe, dove argv[0] deve essere il nome del file da avviare, mentre da argv[1] in poi, si tratta degli argomenti da passare al programma. Anche in questo caso, per riconoscere l'ultimo elemento di questo array, gli si deve assegnare il puntatore nullo.

Le funzioni execlp() e execvp(), se ricevono solo il nome del file da eseguire, senza altre indicazioni del percorso, cercano questo file tra i percorsi indicati nella variabile di ambiente PATH, ammesso che sia dichiarata per il processo in corso.

Tutte le funzioni qui descritte, a eccezione di execle(), trasmettono al nuovo processo lo stesso ambiente (le stesse variabili di ambiente) del processo chiamante.

VALORE RESTITUITO

Queste funzioni, se hanno successo nel loro compito, non possono restituire alcunché, dato che in quel momento, il processo chiamante viene rimpiazzato da quello del file che viene eseguito. Pertanto, queste funzioni possono restituire soltanto un valore che rappresenta un errore, ovvero -1, aggiornando anche la variabile errno di conseguenza.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
E2BIG
Ci sono troppi argomenti.
ENOMEM
Memoria insufficiente.
ENOENT
Il file richiesto non esiste.
EACCES
Il file non può essere avviato per la mancanza dei permessi di acceso necessari.
ENOEXEC
Il file non può essere un file eseguibile, perché non ne ha le caratteristiche.
EIO
Errore di input-output.
FILE SORGENTI

lib/unistd.h [u0.17]

lib/unistd/execl.c [i189.17.9]

lib/unistd/execle.c [i189.17.10]

lib/unistd/execlp.c [i189.17.11]

lib/unistd/execv.c [i189.17.12]

lib/unistd/execvp.c [i189.17.14]

lib/unistd/execve.c [i189.17.13]

VEDERE ANCHE

execve(2) [u0.10], fork(2) [u0.14], environ(7) [u0.1].

os16: execl(3)

Vedere exec(3) [u0.20].

os16: execle(3)

Vedere exec(3) [u0.20].

os16: execlp(3)

Vedere exec(3) [u0.20].

os16: execv(3)

Vedere exec(3) [u0.20].

os16: execvp(3)

Vedere exec(3) [u0.20].

os16: exit(3)

Vedere atexit(3) [u0.4].

os16: fclose(3)

NOME

fclose - chiusura di un flusso di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
int fclose (FILE *fp);
DESCRIZIONE

La funzione fclose() chiude il flusso di file specificato tramite il puntatore fp. Questa realizzazione particolare di os16, si limita a richiamare la funzione close(), con l'indicazione del descrittore di file corrispondente al flusso.

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
0 Operazione conclusa con successo.
EOF Errore: la variabile errno viene impostata di conseguenza.
ERRORI
Valore di
errno
Significato
EBADF
Il descrittore di file associato al flusso da chiudere, non è valido.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/fclose.c [i189.9.3]

VEDERE ANCHE

close(2) [u0.7], fopen(3) [u0.35], stdio(3) [u0.103].

os16: feof(3)

NOME

feof - verifica dello stato dell'indicatore di fine file

SINTASSI
#include <stdio.h>
int feof (FILE *fp);
DESCRIZIONE

La funzione feof() restituisce il valore dell'indicatore di fine file, riferito al flusso di file rappresentato da fp.

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
diverso da zero Significa che l'indicatore di fine file è impostato.
0 Significa che l'indicatore di fine file non è impostato.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/feof.c [i189.9.4]

VEDERE ANCHE

clearerr(3) [u0.9], ferror(3) [u0.29], fileno(3) [u0.34], stdio(3) [u0.103].

os16: ferror(3)

NOME

ferror - verifica dello stato dell'indicatore di errore

SINTASSI
#include <stdio.h>
int ferror (FILE *fp);
DESCRIZIONE

La funzione ferror() restituisce il valore dell'indicatore di errore, riferito al flusso di file rappresentato da fp.

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
diverso da zero Significa che l'indicatore di errore è impostato.
0 Significa che l'indicatore di errore non è impostato.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/ferror.c [i189.9.5]

VEDERE ANCHE

clearerr(3) [u0.9], feof(3) [u0.28], fileno(3) [u0.34], stdio(3) [u0.103].

os16: fflush(3)

NOME

fflush - fissaggio dei dati ancora sospesi nella memoria tampone

SINTASSI
#include <stdio.h>
int fflush (FILE *fp);
DESCRIZIONE

La funzione fflush() di os16, non fa alcunché, dato che non è prevista alcuna gestione della memoria tampone per i flussi di file.

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
0 Rappresenta il successo dell'operazione.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/fflush.c [i189.9.6]

VEDERE ANCHE

fclose(3) [u0.27], fopen(3) [u0.35].

os16: fgetc(3)

NOME

fgetc, getc, getchar - lettura di un carattere da un flusso di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
int fgetc   (FILE *fp);
int getc    (FILE *fp);
int getchar (void);
DESCRIZIONE

Le funzioni fgetc() e getc() sono equivalenti e leggono il carattere successivo dal flusso di file rappresentato da fp. La funzione getchar() esegue la lettura di un carattere, ma dallo standard input.

VALORE RESTITUITO

In caso di successo, il carattere letto viene restituito in forma di intero positivo (il carattere viene inteso inizialmente senza segno, quindi viene trasformato in un intero, il quale rappresenta così un valore positivo). Se la lettura non può avere luogo, la funzione restituisce EOF, corrispondente a un valore negativo.

ERRORI

La variabile errno potrebbe risultare aggiornata nel caso la funzione restituisca EOF. Ma per saperlo, occorre azzerare la variabile errno prima della chiamata di fgetc().

Valore di
errno
Significato
EBADF
Il descrittore di file associato al flusso da cui leggere un carattere, non è valido.
EINVAL
Il descrittore di file associato al flusso da cui leggere un carattere, non consente un accesso in lettura.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/fgetc.c [i189.9.7]

lib/stdio/getchar.c [i189.9.24]

VEDERE ANCHE

fgets(3) [u0.33], gets(3) [u0.33].

os16: fgetpos(3)

NOME

fgetpos, fsetpos - lettura e impostazione della posizione corrente di un flusso di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
int fgetpos (FILE *restrict fp, fpos_t *restrict pos);
int fsetpos (FILE *restrict fp, fpos_t *restrict pos);
DESCRIZIONE

Le funzioni fgetpos() e fsetpos(), rispettivamente, leggono o impostano la posizione corrente di un flusso di file.

Per os16, il tipo fpos_t è dichiarato nel file stdio.h come equivalente al tipo off_t (file sys/types.h); tuttavia, la modifica di una variabile di tipo fpos_t va fatta utilizzando una funzione apposita, perché lo standard consente che possa trattarsi anche di una variabile strutturata, i cui membri non sono noti.

L'uso della funzione fgetpos() comporta una modifica dell'informazione contenuta all'interno di *pos, mentre la funzione fsetpos() usa il valore contenuto in *pos per cambiare la posizione corrente del flusso di file. In pratica, si può usare fsetpos() solo dopo aver salvato una certa posizione con l'aiuto di fgetpos().

Si comprende che il valore restituito dalle funzioni è solo un indice del successo o meno dell'operazione, dato che l'informazione sulla posizione viene ottenuta dalla modifica di una variabile di cui si fornisce il puntatore negli argomenti.

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
0 Rappresenta il successo dell'operazione.
-1 Indica il verificarsi di un errore, il quale può essere interpretato leggendo la variabile errno.
ERRORI
Valore di
errno
Significato
EBADF
Il descrittore di file associato al flusso, non è valido.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/fgetpos.c [i189.9.8]

lib/stdio/fsetpos.c [i189.9.20]

VEDERE ANCHE

fseek(3) [u0.43], ftell(3) [u0.46], rewind(3) [u0.88].

os16: fgets(3)

NOME

fgets, gets - lettura di una stringa da un flusso di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
char *fgets (char *restrict string, int n,
             FILE *restrict fp);
char *gets  (char *string);
DESCRIZIONE

La funzione fgets() legge una «riga» dal flusso di file fp, purché non più lunga di n-1 caratteri, collocandola a partire da ciò a cui punta stringa. La lettura termina al raggiungimento del carattere \n (new line), oppure alla fine del file, oppure a n-1 caratteri. In ogni caso, viene aggiunto al termine, il codice nullo di terminazione di stringa: \0.

La funzione gets(), in modo analogo a fgets(), legge una riga dallo standard input, ma senza poter porre un limite massimo alla lunghezza della lettura.

VALORE RESTITUITO

In caso di successo, viene restituito il puntatore alla stringa contenente la riga letta, ovvero restituiscono string. In caso di errore, o comunque in caso di una lettura nulla, si ottiene NULL. La variabile errno viene aggiornata solo se si presenta un errore di accesso al file, mentre una lettura nulla, perché il flusso si è concluso, non comporta tale aggiornamento.

ERRORI

La variabile errno potrebbe risultare aggiornata nel caso le funzioni restituiscano NULL. Ma per saperlo, occorre azzerare la variabile errno prima della chiamata di queste.

Valore di
errno
Significato
EBADF
Il descrittore di file associato al flusso da cui leggere un carattere, non è valido.
EINVAL
Il descrittore di file associato al flusso da cui leggere un carattere, non consente un accesso in lettura.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/fgets.c [i189.9.9]

lib/stdio/gets.c [i189.9.25]

VEDERE ANCHE

fgetc(3) [u0.31], getc(3) [u0.31].

os16: fileno(3)

NOME

fileno - traduzione di un flusso di file nel numero di descrittore corrispondente

SINTASSI
#include <stdio.h>
int fileno (FILE *fp);
DESCRIZIONE

La funzione fileno() traduce il flusso di file, rappresentato da fp, nel numero del descrittore corrispondente. Tuttavia, il risultato è valido solo se il flusso di file specificato è aperto effettivamente.

VALORE RESTITUITO

Se fp punta effettivamente a un flusso di file aperto, il valore restituito corrisponde al numero di descrittore del file stesso; diversamente, si potrebbe ottenere un numero privo di senso. Se come argomento si indica il puntatore nullo, si ottiene un errore, rappresentato dal valore -1.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
EBADF
È stato richiesto di risolvere il puntatore nullo.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/FILE.c [i189.9.1]

lib/stdio/fileno.c [i189.9.10]

VEDERE ANCHE

clearerr(3) [u0.9], feof(3) [u0.28], ferror(3) [u0.29], stdio(3) [u0.103].

os16: fopen(3)

NOME

fopen, freopen - apertura di un flusso di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
FILE *fopen   (const char *path, const char *mode);
FILE *freopen (const char *restrict path,
               const char *restrict mode,
               FILE *restrict fp);
DESCRIZIONE

La funzione fopen() apre il file indicato nella stringa a cui punta path, secondo le modalità di accesso contenute in mode, associandovi un flusso di file. In modo analogo agisce anche la funzione freopen(), la quale però, prima, chiude il flusso fp.

La modalità di accesso al file si specifica attraverso una stringa, come sintetizzato dalla tabella successiva.

mode Significato
"r"
"rb"
Si richiede un accesso in lettura, di un file già esistente. L'indice interno per l'accesso ai dati viene posizionato all'inizio del file.
"r+"
"r+b"
"rb+"
Si richiede un accesso in lettura e scrittura, di un file già esistente. L'indice interno per l'accesso ai dati viene posizionato all'inizio del file.
"w"
"wb"
Si richiede un accesso in scrittura, di un file che viene troncato se esiste oppure viene creato. L'indice interno per l'accesso ai dati viene posizionato all'inizio del file.
"w+"
"w+b"
"wb+"
Si richiede un accesso in lettura e scrittura, di un file che viene troncato se esiste oppure viene creato. L'indice interno per l'accesso ai dati viene posizionato all'inizio del file.
"a"
"ab"
Si richiede la creazione o il troncamento di un file, con accesso in aggiunta. L'indice interno per l'accesso ai dati viene posizionato alla fine del file, prima di ogni operazione di scrittura.
"a+"
"a+b"
"ab+"
Si richiede la creazione o il troncamento di un file, con accesso in lettura e scrittura. L'indice interno per l'accesso ai dati viene posizionato alla fine del file, prima di ogni operazione di scrittura.
VALORE RESTITUITO

Se l'operazione si conclude con successo, viene restituito il puntatore a ciò che rappresenta il flusso di file aperto. Se però si ottiene un puntatore nullo (NULL), si è verificato un errore che può essere interpretato dal contenuto della variabile errno.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
EINVAL
È stato fornito un argomento non valido.
EPERM
Operazione non consentita.
EACCES
Accesso non consentito.
ENOENT
Il file non esiste, oppure non esiste il percorso che porta al file da creare.
EROFS
Avendo richiesto un accesso in scrittura, si ottiene che il file system che lo contiene consente soltanto un accesso in lettura.
ENOTDIR
Il percorso che porta al file da aprire non è valido, in quanto ciò che dovrebbe essere una directory, non lo è.
ENFILE
Non si possono aprire altri file nell'ambito del sistema operativo (il sistema ha raggiunto il limite).
EMFILE
Non si possono aprire altri file nell'ambito del processo in corso.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/FILE.c [i189.9.1]

lib/stdio/fopen.c [i189.9.11]

lib/stdio/freopen.c [i189.9.16]

VEDERE ANCHE

open(2) [u0.28], fclose(3) [u0.27], stdio(3) [u0.103].

os16: fprintf(3)

Vedere printf(3) [u0.78].

os16: fputc(3)

NOME

fputc, putc, putchar - emissione di un carattere attraverso un flusso di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
int fputc   (int c, FILE *fp);
int putc    (int c, FILE *fp);
int putchar (int c);
DESCRIZIONE

Le funzioni fputc() e putc() sono equivalenti e scrivono il carattere c nel flusso di file rappresentato da fp. La funzione putchar() esegue la scrittura di un carattere, ma nello standard output.

VALORE RESTITUITO

In caso di successo, il carattere scritto viene restituito in forma di intero positivo (il carattere viene inteso inizialmente senza segno, quindi viene trasformato in un intero, il quale rappresenta così un valore positivo). Se la scrittura non può avere luogo, la funzione restituisce EOF, corrispondente a un valore negativo.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
EBADF
Il descrittore di file associato al flusso presso cui scrivere un carattere, non è valido.
EINVAL
Il descrittore di file associato al flusso presso cui scrivere un carattere, non consente un accesso in scrittura.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/fputc.c [i189.9.13]

VEDERE ANCHE

fputs(3) [u0.38], puts(3) [u0.38].

os16: fputs(3)

NOME

fputs, puts - scrittura di una stringa attraverso un flusso di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
int fputs (const char *restrict string, FILE *restrict fp);
int puts  (const char *string);
DESCRIZIONE

La funzione fputs() scrive una stringa nel flusso di file fp, ma senza il carattere nullo di terminazione; la funzione puts() scrive una stringa, aggiungendo anche il codice di terminazione \n, attraverso lo standard output.

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
≥ 0 Rappresenta il successo dell'operazione.
EOF Indica il verificarsi di un errore, il quale può essere interpretato eventualmente leggendo la variabile errno.
ERRORI

La variabile errno potrebbe risultare aggiornata nel caso le funzioni restituiscano NULL. Ma per saperlo, occorre azzerare la variabile errno prima della chiamata di queste.

Valore di
errno
Significato
EBADF
Il descrittore di file associato al flusso verso cui si deve scrivere, non è valido.
EINVAL
Il descrittore di file associato al flusso verso cui si deve scrivere, non consente un accesso in scrittura.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/fputs.c [i189.9.14]

lib/stdio/puts.c [i189.9.28]

VEDERE ANCHE

fputc(3) [u0.37], putc(3) [u0.37], putchar(3) [u0.37].

os16: fread(3)

NOME

fread - lettura di dati da un flusso di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
size_t fread (void *restrict buffer, size_t size,
              size_t nmemb, FILE *restrict fp);
DESCRIZIONE

La funzione fread() legge size×nmemb byte dal flusso di file fp, trascrivendoli in memoria a partire dall'indirizzo a cui punta buffer.

VALORE RESTITUITO

La funzione restituisce la quantità di byte letta, diviso la dimensione del blocco nmemb (byte/nmemb). Se il valore ottenuto è inferiore a quello richiesto, occorre verificare eventualmente se ciò deriva dalla conclusione del file o da un errore, con l'aiuto di feof(3) [u0.28] e di ferror(3) [u0.29].

FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/fread.c [i189.9.15]

VEDERE ANCHE

read(2) [u0.29], write(2) [u0.44], feof(3) [u0.28], ferror(3) [u0.29], fwrite(3) [u0.48].

os16: free(3)

Vedere malloc(3) [u0.66].

os16: freopen(3)

Vedere fopen(3) [u0.35].

os16: fscanf(3)

Vedere scanf(3) [u0.90].

os16: fseek(3)

NOME

fseek, fseeko - riposizionamento dell'indice di accesso di un flusso di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
int fseek  (FILE *fp, long int offset, int whence);
int fseeko (FILE *fp, off_t offset, int whence);
DESCRIZIONE

Le funzioni fseek() e fseeko() cambiano l'indice della posizione interna a un flusso di file, specificato dal parametro fp. L'indice viene collocato secondo lo scostamento rappresentato da offset, rispetto al riferimento costituito dal parametro whence. Il parametro whence può assumere solo tre valori, come descritto nello schema successivo.

Valore di
whence
Significato
SEEK_SET
lo scostamento si riferisce all'inizio del file.
SEEK_CUR
lo scostamento si riferisce alla posizione che ha già l'indice interno al file.
SEEK_END
lo scostamento si riferisce alla fine del file.

La differenza tra le due funzioni sta solo nel tipo del parametro offset, il quale, da long int passa a off_t.

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
0 Rappresenta il successo dell'operazione.
-1 Indica il verificarsi di un errore, il quale può essere interpretato leggendo la variabile errno.
ERRORI
Valore di
errno
Significato
EBADF
Il descrittore di file associato al flusso, non è valido.
EINVAL
Gli argomenti non sono validi, come succede se la combinazione di scostamento e riferimento non è ammissibile (per esempio uno scostamento negativo, quando il riferimento è l'inizio del file).
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/FILE.c [i189.9.1]

lib/stdio/fseek.c [i189.9.18]

VEDERE ANCHE

lseek(2) [u0.24], fgetpos(3) [u0.32], fsetpos(3) [u0.32], ftell(3) [u0.46], rewind(3) [u0.88].

os16: fseeko(3)

Vedere fseek(3) [u0.43].

os16: fsetpos(3)

Vedere fgetpos(3) [u0.32].

os16: ftell(3)

NOME

ftell, ftello - interrogazione dell'indice di accesso relativo a un flusso di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
long int ftell  (FILE *fp);
off_t    ftello (FILE *fp);
DESCRIZIONE

Le funzioni ftell() e ftello() restituiscono il valore dell'indice interno di accesso al file specificato in forma di flusso, con il parametro fp. La differenza tra le due funzioni consiste nel tipo restituito, il quale, nel primo caso è long int, mentre nel secondo è off_t. L'indice ottenuto è riferito all'inizio del file.

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
≥ 0 Rappresenta l'indice interno al file.
-1 Indica il verificarsi di un errore, il quale può essere interpretato leggendo la variabile errno.
ERRORI
Valore di
errno
Significato
EBADF
Il descrittore di file associato al flusso, non è valido.
EINVAL
Il flusso di file specificato non è valido.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/FILE.c [i189.9.1]

lib/stdio/ftell.c [i189.9.21]

lib/stdio/ftello.c [i189.9.22]

VEDERE ANCHE

lseek(2) [u0.24], fgetpos(3) [u0.32], fsetpos(3) [u0.32], ftell(3) [u0.43], rewind(3) [u0.88].

os16: ftello(3)

Vedere ftell(3) [u0.46].

os16: fwrite(3)

NOME

fwrite - scrittura attraverso un flusso di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
size_t fwrite (const void *restrict buffer, size_t size,
               size_t nmemb, FILE *restrict fp);
DESCRIZIONE

La funzione fwrite() scrive size×nmemb byte nel flusso di file fp, traendoli dalla memoria, a partire dall'indirizzo a cui punta buffer.

VALORE RESTITUITO

La funzione restituisce la quantità di byte scritta, diviso la dimensione del blocco rappresentato da nmemb (byte/nmemb). Se il valore ottenuto è inferiore a quello richiesto, si tratta presumibilmente di un errore, ma per accertarsene conviene usare ferror(3) [u0.29].

FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/fwrite.c [i189.9.23]

VEDERE ANCHE

read(2) [u0.29], write(2) [u0.44], feof(3) [u0.28], ferror(3) [u0.29], fread(3) [u0.39].

os16: getc(3)

Vedere fgetc(3) [u0.31].

os16: getchar(3)

Vedere fgetc(3) [u0.31].

os16: getenv(3)

NOME

getenv - lettura del valore di una variabile di ambiente

SINTASSI
#include <stdlib.h>
char *getenv (const char *name);
DESCRIZIONE

La funzione getenv() richiede come argomento una stringa contenente il nome di una variabile di ambiente, per poter restituire la stringa che rappresenta il contenuto di tale variabile.

VALORE RESTITUITO

Il puntatore alla stringa con il contenuto della variabile di ambiente richiesta, oppure il puntatore nullo (NULL), se la variabile in questione non esiste.

FILE SORGENTI

lib/stdlib.h [u0.10]

applic/crt0.s [i190.1.9]

lib/stdlib/environment.c [i189.10.9]

lib/stdlib/getenv.c [i189.10.11]

VEDERE ANCHE

environ(7) [u0.1], putenv(3) [u0.82], setenv(3) [u0.94], unsetenv(3) [u0.94].

os16: getopt(3)

NOME

getopt - scansione delle opzioni della riga di comando

SINTASSI
#include <unistd.h>
extern *char optarg;
extern int   optind;
extern int   opterr;
extern int   optopt;
int getopt (int argc, char *const argv[],
            const char *optstring);
DESCRIZIONE

La funzione getopt() riceve, come primi due argomenti, gli stessi parametri argc e argv[], che sono già della funzione main() del programma in cui getopt() si usa. In altri termini, getopt() deve conoscere la quantità degli argomenti usati per l'avvio del programma e deve poterli scandire. L'ultimo argomento di getopt() è una stringa contenente l'elenco delle lettere delle opzioni che ci si attende di trovare nella scansione delle stringhe dell'array argv[], con altre sigle eventuali per sapere se tali opzioni sono singole o si attendono un proprio argomento.

Per poter usare la funzione getopt() proficuamente, è necessario che la sintassi di utilizzo del programma del quale si vuole scandire la riga di comando, sia uniforme con l'uso comune:

programma [-x[ argomento]]... [argomento]...

Pertanto, dopo il nome del programma possono esserci delle opzioni, riconoscibili perché composte da una sola lettera, preceduta da un trattino. Tali opzioni potrebbero richiedere un proprio argomento. Dopo le opzioni e i relativi argomenti, ci possono essere altri argomenti, al di fuori della competenza di getopt(). Vale anche la considerazione che più opzioni, prive di argomento, possono essere unite assieme in un'unica parola, con un solo trattino iniziale.

La funzione getopt() si avvale di variabili pubbliche, di cui occorre conoscere lo scopo.

La variabile optind viene usata da getopt() come indice per scandire l'array argv[]. Quando con gli utilizzi successivi di optarg() si determina che è stata completata la scansione delle opzioni (in quanto optarg() restituisce il valore -1), la variabile optind diventa utile per conoscere qual è il prossimo elemento di argv[] da prendere in considerazione, trattandosi del primo argomento della riga di comando che non è un'opzione.

La variabile opterr serve per configurare il comportamento di getopt(). Questa variabile contiene inizialmente il valore 1. Quando getopt() incontra un'opzione per la quale si richiede un argomento, il quale risulta però mancante, se la variabile opterr risulta avere un valore diverso da zero, visualizza un messaggio di errore attraverso lo standard error. Pertanto, per evitare tale visualizzazione, è sufficiente assegnare preventivamente il valore zero alla variabile opterr.

Quando un'opzione individuata da getopt() risulta errata per qualche ragione (perché non prevista o perché si attende un argomento che invece non c'è), la variabile optopt riceve il valore (tradotto da carattere senza segno a intero) della lettera corrispondente a quell'opzione. Pertanto, in tal modo è possibile conoscere cosa ha provocato il problema.

Il puntatore optarg viene modificato quando getopt() incontra un'opzione che chiede un argomento. In tal caso, optarg viene modificato in modo da puntare alla stringa che rappresenta tale argomento.

La compilazione della stringa corrispondente a optstring deve avvenire secondo una sintassi precisa:

[:][x[:]]...

La stringa optstring può iniziare con un simbolo di due punti, quindi seguono le lettere che rappresentano le opzioni possibili, tenendo conto che quelle per cui si attende un argomento devono anche essere seguite da due punti. Per esempio, ab:cd: significa che ci può essere un'opzione -a, un'opzione -b seguita da un argomento, un'opzione -c e un'opzione -d seguita da un argomento.

Per comprendere l'uso della funzione getopt() si propone una versione ultraridotta di kill(1) [u0.10], dove si ammette solo l'invio dei segnali SIGTERM e SIGQUIT.

#include <sys/os16.h>
#include <sys/stat.h>
#include <sys/types.h>
#include <unistd.h>
#include <stdlib.h>
#include <fcntl.h>
#include <errno.h>
#include <signal.h>
#include <stdio.h>
#include <string.h>
#include <limits.h>
#include <libgen.h>
//----------------------------------------------------------
int
main (int argc, char *argv[], char *envp[])
{
  int          signal = SIGTERM;
  int          pid;
  int          a;             // Index inside arguments.
  int          opt;
  extern char *optarg;
  extern int   optopt;
  //
  while ((opt = getopt (argc, argv, ":ls:")) != -1)
    {
      switch (opt)
        {
          case 'l':
              printf ("TERM ");
              printf ("KILL ");
              printf ("\n");
              return (0);
              break;
          case 's':
              if (strcmp (optarg, "KILL") == 0)
                {
                  signal = SIGKILL;
                }
              else if (strcmp (optarg, "TERM") == 0)
                {
                  signal = SIGTERM;
                }
              break;
          case '?':
              fprintf (stderr, "Unknown option -%c.\n",
                       optopt);
              return (1);
              break;
          case ':':
              fprintf (stderr,
                       "Missing argument for option "
                       "-%c\n",
                       optopt);
              return (1);
              break;
          default:
              fprintf (stderr,
                       "Getopt problem: unknown option "
                       "%c\n", opt);
              return (1);
        }
    }
  //
  // Scan other command line arguments.
  //
  for (a = optind; a < argc; a++)
    {
      pid = atoi (argv[a]);
      if (pid > 0)
        {
          if (kill (pid, signal) < 0)
            {
              perror (argv[a]);
            }
        }
    }
  return (0);
}

Come si vede nell'esempio, la funzione getopt() viene chiamata sempre nello stesso modo, all'interno di un ciclo iterativo.

Alla prima chiamata della funzione, questa esamina il primo argomento della riga di comando, verificando se si tratta di un'opzione o meno. Se si tratta di un'opzione, benché possa essere errata per qualche ragione, restituisce un carattere (convertito a intero), il quale può corrispondere alla lettera dell'opzione se questa è valida, oppure a un simbolo differente in caso di problemi. Nelle chiamate successive, getopt() considera di volta in volta gli argomenti successivi della riga di comando, fino a quando si accorge che non ci sono più opzioni e restituisce semplicemente il valore -1.

Durante la scansione delle opzioni, se getopt() restituisce il carattere ?, significa che ha incontrato un'opzione errata: potrebbe trattarsi di un'opzione non prevista, oppure di un'opzione che attende un argomento che non c'è. Tuttavia, la stringa optstring potrebbe iniziare opportunamente con il simbolo di due punti, così come si vede nell'esempio. In tal caso, se getopt() incontra un'opzione errata in quanto mancante di un'opzione necessaria, invece di restituire ?, restituisce :, così da poter distinguere il tipo di errore.

È il caso di osservare che le chiamate successive di getopt() fanno progredire la scansione della riga di comando e generalmente non c'è bisogno di tornare indietro per ripeterla. Tuttavia, nel caso lo si volesse, basterebbe reinizializzare la variabile optind a uno (il primo argomento della riga di comando).

FILE SORGENTI

lib/unistd.h [u0.17]

lib/unistd/getopt.c [i189.17.20]

os16: getpwent(3)

NOME

getpwent, setpwent, endpwent - accesso alle voci del file /etc/passwd

SINTASSI
#include <sys/types.h>
#include <pwd.h>
struct passwd *getpwent (void);
void           setpwent (void);
void           endpwent (void);
DESCRIZIONE

La funzione getpwent() restituisce il puntatore a una variabile strutturata, di tipo struct passwd, come definito nel file pwd.h, in cui si possono trovare le stesse informazioni contenute nelle voci (righe) del file /etc/passwd, separate in campi. La prima volta, nella variabile struttura a cui punta la funzione si ottiene il contenuto della prima voce, ovvero del primo utente dell'elenco; nelle chiamate successive si ottengono le altre.

Si utilizza la funzione setpwent() per ripartire dalla prima voce del file /etc/passwd; si utilizza invece la funzione endpwent() per chiudere il file /etc/passwd quando non serve più.

Il tipo struct passwd è definito nel file pwd.h nel modo seguente:

struct passwd {
    char  *pw_name;
    char  *pw_passwd;
    uid_t  pw_uid;
    gid_t  pw_gid;
    char  *pw_gecos;
    char  *pw_dir;
    char  *pw_shell;
};

La sequenza dei campi della struttura corrisponde a quella contenuta nel file /etc/passwd.

VALORE RESTITUITO

La funzione getpwent() restituisce il puntatore a una variabile strutturata di tipo struct passwd, se l'operazione ha avuto successo. Se la scansione del file /etc/passwd ha raggiunto il termine, oppure se si è verificato un errore, restituisce invece il valore NULL. Per poter distinguere tra la conclusione del file o il verificarsi di un errore, prima della chiamata della funzione occorre azzerare il valore della variabile errno, verificando successivamente se ha acquisito un valore differente.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
EINVAL
Gli argomenti forniti alla chiamata non sono validi per qualche ragione.
EPERM
Operazione non consentita.
EEXIST
Il file da creare esiste già.
EACCES
Accesso non consentito.
ENOENT
Il file non esiste, oppure non esiste il percorso che porta al file da creare.
EROFS
Avendo richiesto un accesso in scrittura, si ottiene che il file system che lo contiene consente soltanto un accesso in lettura.
ENOTDIR
Il percorso che porta al file da aprire non è valido, in quanto ciò che dovrebbe essere una directory, non lo è.
ENFILE
Non si possono aprire altri file nell'ambito del sistema operativo (il sistema ha raggiunto il limite).
EMFILE
Non si possono aprire altri file nell'ambito del processo in corso.
FILE SORGENTI

lib/sys/types.h [u0.14]

lib/pwd.h [u0.7]

lib/pwd/pwent.c [i189.7.1]

VEDERE ANCHE

getpwnam(3) [u0.54], getpwuid(3) [u0.54], passwd(5) [u0.3].

os16: getpwnam(3)

NOME

getpwnam, getpwuid - selezione di una voce dal file /etc/passwd

SINTASSI
#include <sys/types.h>
#include <pwd.h>
struct passwd *getpwnam (const char *name);
struct passwd *getpwuid (uid_t uid);
DESCRIZIONE

La funzione getpwnam() restituisce il puntatore a una variabile strutturata, di tipo struct passwd, come definito nel file pwd.h, contenente le informazioni sull'utenza specificata per nome, dal /etc/passwd. La funzione getpwuid() si comporta in modo analogo, individuando però l'utenza da selezionare in base al numero UID.

Il tipo struct passwd è definito nel file pwd.h nel modo seguente:

struct passwd {
    char  *pw_name;
    char  *pw_passwd;
    uid_t  pw_uid;
    gid_t  pw_gid;
    char  *pw_gecos;
    char  *pw_dir;
    char  *pw_shell;
};

La sequenza dei campi della struttura corrisponde a quella contenuta nel file /etc/passwd.

VALORE RESTITUITO

Le funzioni getpwnam() e getpwuid() restituiscono il puntatore a una variabile strutturata di tipo struct passwd, se l'operazione ha avuto successo. Se il nome o il numero dell'utente non si trovano nel file /etc/passwd, oppure se si presenta un errore, il valore restituito è NULL. Per poter distinguere tra una voce non trovata o il verificarsi di un errore di accesso al file /etc/passwd, prima della chiamata della funzione occorre azzerare il valore della variabile errno, verificando successivamente se ha acquisito un valore differente.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
EINVAL
Gli argomenti forniti alla chiamata non sono validi per qualche ragione.
EPERM
Operazione non consentita.
EEXIST
Il file da creare esiste già.
EACCES
Accesso non consentito.
ENOENT
Il file non esiste, oppure non esiste il percorso che porta al file da creare.
EROFS
Avendo richiesto un accesso in scrittura, si ottiene che il file system che lo contiene consente soltanto un accesso in lettura.
ENOTDIR
Il percorso che porta al file da aprire non è valido, in quanto ciò che dovrebbe essere una directory, non lo è.
ENFILE
Non si possono aprire altri file nell'ambito del sistema operativo (il sistema ha raggiunto il limite).
EMFILE
Non si possono aprire altri file nell'ambito del processo in corso.
FILE SORGENTI

lib/sys/types.h [u0.14]

lib/pwd.h [u0.7]

lib/pwd/pwent.c [i189.7.1]

VEDERE ANCHE

getpwent(3) [u0.53], setpwent(3) [u0.53], endpwent(3) [u0.53], passwd(5) [u0.3].

os16: getpwuid(3)

Vedere getpwnam(3) [u0.54].

os16: gets(3)

Vedere fgets(3) [u0.33].

os16: heap(3)

NOME

heap_clear, heap_min - verifica dello spazio disponibile per la pila dei dati

SINTASSI
#include <sys/os16.h>
void heap_clear   (void);
int  heap_min     (void);
DESCRIZIONE

Le funzioni heap_clear() e heap_min() servono per poter conoscere, in un certo momento, lo spazio di memoria disponibile per la pila dei dati, durante il funzionamento del processo elaborativo.

La funzione heap_clear() sovrascrive la memoria tra la fine della memoria utilizzata per le variabili non inizializzate (BSS) e la parte superiore della pila dei dati. In altri termini, sovrascrive la parte di memoria disponibile per la pila dei dati, che in quel momento non è utilizzata. Vengono scritte sequenze di bit a uno.

La funzione heap_min(), da usare successivamente a heap_clear(), anche più avanti nell'esecuzione del processo, scandisce questa memoria e verifica, empiricamente, il livello minimo di memoria rimasto libero per la pila, in base all'utilizzo che se ne è fatto fino a quel punto. In pratica, serve a verificare se il programma da cui ha origine il processo ha uno spazio sufficiente per la pila dei dati o se ci sia il rischio di sovrapposizione con le altre aree dei dati.

VALORE RESTITUITO

La funzione heap_min() restituisce la quantità di byte di memoria continua, presumibilmente non ancora utilizzata dalla pila dei dati, che separa la pila stessa dalle altre aree di dati.

FILE SORGENTI

lib/sys/os16.h [u0.12]

lib/sys/os16/heap_clear.c [i189.12.9]

lib/sys/os16/heap_min.c [i189.12.10]

VEDERE ANCHE

cs(3) [u0.12], ds(3) [u0.12], es(3) [u0.12], ss(3) [u0.12], bp(3) [u0.12], sp(3) [u0.12].

os16: heap_clear(3)

Vedere heap(3) [u0.57].

os16: heap_min(3)

Vedere heap(3) [u0.57].

os16: input_line(3)

NOME

input_line - riga di comando

SINTASSI
#include <sys/os16.h>
void input_line (char *line, char *prompt, size_t size,
                 int type);
DESCRIZIONE

La funzione input_line() consente di inserire un'informazione da tastiera, interpretando in modo adeguato i codici usati per cancellare. Si tratta dell'unico mezzo corretto di inserimento di un dato da tastiera, per os16, il quale non dispone di una gestione completa dei terminali.

Il parametro line è il puntatore a un'area di memoria, da modificare con l'inserimento che si intende fare; questa area di memoria deve essere in grado di contenere tanti byte quanto indicato con il parametro size. Il parametro prompt indica una stringa da usare come invito, a sinistra della riga da inserire. Il parametro type serve a specificare il tipo di visualizzazione sullo schermo di ciò che si inserisce. Si utilizzano della macro-variabili dichiarate nel file sys/os16.h:

Macro-variabile Descrizione
INPUT_LINE_ECHO
Produce un comportamento «normale», per cui ciò che viene digitato è rappresentato conformemente sullo schermo del terminale.
INPUT_LINE_HIDDEN
Fa sì che quanto digitato non appaia: si usa per esempio per l'inserimento di una parola d'ordine.
INPUT_LINE_STARS
Fa sì che per ogni carattere digitato appaia sullo schermo un asterisco: si usa per esempio per l'inserimento di una parola d'ordine, quando si vuole agevolare l'utente.

La funzione conclude il suo funzionamento quando si preme [Invio].

VALORE RESTITUITO

La funzione non restituisce alcunché, ma ciò che viene digitato è disponibile nella memoria tampone rappresentata dal puntatore line, da intendere come stringa terminata correttamente.

FILE SORGENTI

lib/sys/os16.h [u0.12]

lib/sys/os16/input_line.c [i189.12.11]

VEDERE ANCHE

shell(1) [u0.19].

login(1) [u0.12].

os16: isatty(3)

NOME

isatty - verifica che un certo descrittore di file si riferisca a un terminale

SINTASSI
#include <unistd.h>
int isatty (int fdn);
DESCRIZIONE

La funzione isatty() verifica se il descrittore di file specificato con il parametro fdn si riferisce a un dispositivo di terminale.

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
1 Si tratta effettivamente del file di dispositivo di un terminale.
0 Il descrittore di file non riguarda un terminale, oppure si è verificato un errore; in ogni caso la variabile errno viene aggiornata.
ERRORI
Valore di
errno
Significato
EINVAL
Il descrittore di file non si riferisce a un terminale.
EBADF
Il descrittore di file indicato non è valido.
FILE SORGENTI

lib/unistd.h [u0.17]

lib/unistd/isatty.c [i189.17.25]

VEDERE ANCHE

stat(2) [u0.36], ttyname(3) [u0.124].

os16: labs(3)

Vedere abs(3) [u0.3].

os16: ldiv(3)

Vedere div(3) [u0.15].

os16: major(3)

Vedere makedev(3) [u0.65].

os16: makedev(3)

NOME

makedev, major, minor - gestione dei numeri di dispositivo

SINTASSI
#include <sys/types.h>
dev_t makedev (int major, int minor);
int   major   (dev_t device);
int   minor   (dev_t device);
DESCRIZIONE

La funzione makedev() restituisce il numero di dispositivo complessivo, partendo dal numero primario (major) e dal numero secondario (minor), presi separatamente.

Le funzioni major() e minor(), rispettivamente, restituiscono il numero primario o il numero secondario, partendo da un numero di dispositivo completo.

Si tratta di funzioni non previste dallo standard, ma ugualmente diffuse.

FILE SORGENTI

lib/sys/types.h [u0.14]

lib/sys/types/makedev.c [i189.14.2]

lib/sys/types/major.c [i189.14.1]

lib/sys/types/minor.c [i189.14.3]

os16: malloc(3)

NOME

malloc, free, realloc - allocazione e rilascio dinamico di memoria

SINTASSI
#include <stdlib.h>
void *malloc (size_t size);
void free (void *address);
void *realloc (void *address, size_t size);
DESCRIZIONE

Le funzioni ...alloc() e free() consentono di allocare, riallocare e liberare delle aree di memoria, in modo dinamico.

La funzione malloc() (memory allocation) si usa per richiedere l'allocazione di una dimensione di almeno size byte di memoria. Se l'allocazione avviene con successo, la funzione restituisce il puntatore generico di tale area allocata.

Quando un'area di memoria allocata precedentemente non serve più, va liberata espressamente con l'ausilio della funzione free(), la quale richiede come argomento il puntatore generico all'inizio di tale area. Naturalmente, si può liberare la memoria una volta sola e un'area di memoria liberata non può più essere raggiunta.

Quando un'area di memoria già allocata richiede una modifica nella sua estensione, si può usare la funzione realloc(), la quale necessita di conoscere il puntatore precedente e la nuova estensione. La funzione restituisce un nuovo puntatore, il quale potrebbe eventualmente, ma non necessariamente, coincidere con quello dell'area originale.

Se le funzioni malloc() e realloc() falliscono nel loro intento, restituiscono un puntatore nullo.

VALORE RESTITUITO

Le funzioni malloc() e realloc() restituiscono il puntatore generico all'area di memoria allocata; se falliscono, restituiscono invece un puntatore nullo.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
ENOMEM
Memoria insufficiente.
DIFETTI

L'allocazione dinamica di memoria, della libreria di os16, utilizza un metodo rudimentale, basato su un array statico che viene allocato completamente se nella compilazione si utilizzano queste funzioni. Questo array, denominato _alloc_memory[], viene utilizzato come area per l'allocazione della memoria, con l'ausilio di altre due variabili allo scopo di tenere traccia della mappa di allocazione. In pratica, la memoria che si può gestire in questo modo è molto poca, ma soprattutto, i processi che ne fanno uso, in realtà, la allocano subito tutta.

FILE SORGENTI

lib/limits.h [i189.1.8]

lib/stdlib.h [u0.10]

lib/stdlib/alloc.c [i189.10.4]

os16: memccpy(3)

NOME

memccpy - copia di un'area di memoria

SINTASSI
#include <string.h>
void *memccpy (void *restrict dst,
               const void *restrict org,
               int c, size_t n);
DESCRIZIONE

La funzione memccpy() copia al massimo n byte a partire dall'area di memoria a cui punta org, verso l'area che inizia da dst, fermandosi se si incontra il carattere c, il quale viene copiato regolarmente, fermo restando il limite massimo di n byte.

Le due aree di memoria, origine e destinazione, non devono sovrapporsi.

VALORE RESTITUITO

Nel caso in cui la copia sia avvenuta con successo, fino a incontrare il carattere c, la funzione restituisce il puntatore al carattere successivo a c, nell'area di memoria di destinazione. Se invece tale carattere non viene trovato nei primi n byte, restituisce il puntatore nullo NULL. La variabile errno non viene modificata.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/memccpy.c [i189.11.1]

VEDERE ANCHE

memcpy(3) [u0.70], memmove(3) [u0.71], strcpy(3) [u0.108], strncpy(3) [u0.108].

os16: memchr(3)

NOME

memchr - scansione della memoria alla ricerca di un carattere

SINTASSI
#include <string.h>
void *memchr (const void *memory, int c, size_t n);
DESCRIZIONE

La funzione memchr() scandisce l'area di memoria a cui punta memory, fino a un massimo di n byte, alla ricerca del carattere c.

VALORE RESTITUITO

Se la funzione trova il carattere, restituisce il puntatore al carattere trovato, altrimenti restituisce il puntatore nullo NULL.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/memchr.c [i189.11.2]

VEDERE ANCHE

strchr(3) [u0.105], strrchr(3) [u0.105], strpbrk(3) [u0.116].

os16: memcmp(3)

NOME

memcmp - confronto di due aree di memoria

SINTASSI
#include <string.h>
int memcmp (const void *memory1, const void *memory2,
            size_t n);
DESCRIZIONE

La funzione memcmp() confronta i primi n byte di memoria delle aree che partono, rispettivamente, da memory1 e da memory2.

VALORE RESTITUITO
Valore Esito del confronto.
-1 memory1 < memory2
0 memory1 == memory2
+1 memory1 > memory2
FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/memcmp.c [i189.11.3]

VEDERE ANCHE

strcmp(3) [u0.106], strncmp(3) [u0.106].

os16: memcpy(3)

NOME

memcpy - copia di un'area di memoria

SINTASSI
#include <string.h>
void *memcpy (void *restrict dst, const void *restrict org,
              size_t n);
DESCRIZIONE

La funzione memcpy() copia al massimo n byte a partire dall'area di memoria a cui punta org, verso l'area che inizia da dst.

Le due aree di memoria, origine e destinazione, non devono sovrapporsi.

VALORE RESTITUITO

La funzione restituisce dst.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/memcpy.c [i189.11.4]

VEDERE ANCHE

memccpy(3) [u0.67], memmove(3) [u0.71], strcpy(3) [u0.108], strncpy(3) [u0.108].

os16: memmove(3)

NOME

memmove - copia di un'area di memoria

SINTASSI
#include <string.h>
void *memmove (void *dst, const void *org, size_t n);
DESCRIZIONE

La funzione memmove() copia al massimo n byte a partire dall'area di memoria a cui punta org, verso l'area che inizia da dst. A differenza di quanto fa memcpy(), la funzione memmove() esegue la copia correttamente anche se le due aree di memoria sono sovrapposte.

VALORE RESTITUITO

La funzione restituisce dst.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/memmove.c [i189.11.5]

VEDERE ANCHE

memccpy(3) [u0.67], memcpy(3) [u0.70], strcpy(3) [u0.108], strncpy(3) [u0.108].

os16: memset(3)

NOME

memset - scrittura della memoria con un byte sempre uguale

SINTASSI
#include <string.h>
void *memset (void *memory, int c, size_t n);
DESCRIZIONE

La funzione memset() scrive n byte, contenenti il valore di c, ridotto a un carattere, a partire dal ciò a cui punta memory.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/memset.c [i189.11.6]

VEDERE ANCHE

memcpy(3) [u0.70].

os16: minor(3)

Vedere makedev(3) [u0.65].

os16: namep(3)

NOME

namep - ricerca del percorso di un programma utilizzando la variabile di ambiente PATH

SINTASSI
#include <sys/os16.h>
int namep (const char *name, char *path, size_t size);
DESCRIZIONE

La funzione namep() trova il percorso di un programma, tenendo conto delle informazioni contenute nella variabile di ambiente PATH.

Il parametro name rappresenta una stringa con il nome del comando da cercare nel file system; il parametro path deve essere il puntatore di un'area di memoria, da sovrascrivere con il percorso assoluto del programma da avviare, una volta trovato, con l'accortezza di far sì che risulti una stringa terminata correttamente; il parametro size specifica la dimensione massima che può avere la stringa path.

Questa funzione viene utilizzata in particolare da execvp().

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
0 Operazione riuscita.
-1 Operazione fallita. Va verificato l'errore indicato dalla variabile errno.
ERRORI
Valore di
errno
Significato
EINVAL
Uno degli argomenti non è valido.
ENOENT
La variabile di ambiente PATH non è dichiarata, oppure il comando richiesto non si trova nei percorsi previsti.
ENAMETOOLONG
Il percorso per l'avvio del programma è troppo lungo.
FILE SORGENTI

lib/sys/os16.h [u0.12]

lib/sys/os16/namep.c [i189.12.13]

VEDERE ANCHE

shell(1) [u0.19], execvp(3) [u0.20], execlp(3) [u0.20].

os16: offsetof(3)

NOME

offsetof - posizione di un membro di una struttura, dall'inizio della stessa

SINTASSI
#include <stddef.h>
size_t offsetof (type, member);
DESCRIZIONE

La macroistruzione offsetof() consente di determinare la collocazione relativa di un membro di una variabile strutturata, restituendo la quantità di byte che la struttura occupa prima dell'inizio del membro richiesto. Per ottenere questo risultato, il primo argomento deve essere il nome del tipo del membro cercato, mentre il secondo argomento deve essere il nome del membro stesso.

VALORE RESTITUITO

La macroistruzione restituisce lo scostamento del membro specificato, rispetto all'inizio della struttura a cui appartiene, espresso in byte.

FILE SORGENTI

lib/stddef.h [i189.1.14]

os16: opendir(3)

NOME

opendir - apertura di una directory

SINTASSI
#include <sys/types.h>
#include <dirent.h>
DIR *opendir (const char *name);
DESCRIZIONE

La funzione opendir() apre la directory rappresentata da name, posizionando l'indice interno per le operazioni di accesso alla prima voce della directory stessa.

VALORE RESTITUITO

La funzione restituisce il puntatore al flusso aperto; in caso di errore, restituisce NULL e aggiorna la variabile errno.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
EINVAL
Il valore di name non è valido.
EMFILE
Troppi file aperti dal processo.
ENFILE
Troppi file aperti complessivamente nel sistema.
ENOTDIR
Il percorso indicato in name non corrisponde a una directory.
NOTE

La funzione opendir() attiva il bit close-on-exec, rappresentato dalla macro-variabile FD_CLOEXEC, per il descrittore del file che rappresenta la directory. Ciò serve a garantire che la directory venga chiusa quando si utilizzano le funzioni exec...().

FILE SORGENTI

lib/sys/types.h [u0.14]

lib/dirent.h [u0.2]

lib/dirent/DIR.c [i189.2.1]

lib/dirent/opendir.c [i189.2.3]

VEDERE ANCHE

open(2) [u0.28], closedir(3) [u0.10], readdir(3) [u0.86], rewinddir(3) [u0.89].

os16: perror(3)

NOME

perror - emissione di un messaggio di errore di sistema

SINTASSI
#include <stdio.h>
void perror (const char *string);
DESCRIZIONE

La funzione perror() legge il valore della variabile errno e, se questo è diverso da zero, emette attraverso lo standard output la stringa fornita come argomento, ammesso che non si tratti del puntatore nullo, quindi continua con l'emissione della descrizione dell'errore.

La funzione perror() di os16, nell'emettere il testo dell'errore, mostra anche il nome del file sorgente e il numero della riga in cui si è verificato. Ma questi dati sono validi soltanto se l'annotazione dell'errore è avvenuta, a suo tempo, con l'ausilio della funzione errset(3) [u0.18], la quale non è prevista dagli standard.

FILE SORGENTI

lib/errno.h [u0.3]

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/perror.c [i189.9.26]

VEDERE ANCHE

errno(3) [u0.18], strerror(3) [u0.111].

os16: printf(3)

NOME

printf, fprintf, sprintf, snprintf - composizione dei dati per la visualizzazione

SINTASSI
#include <stdio.h>
int printf   (char *restrict format, ...);
int fprintf  (FILE *fp, char *restrict format, ...);
int sprintf  (char *restrict string,
              const char *restrict format, ...);
int snprintf (char *restrict string, size_t size,
              const char *restrict format, ...);
DESCRIZIONE

Le funzioni del gruppo ...printf() hanno in comune lo scopo di comporre dei dati in forma di stringa, generalmente per la visualizzazione, o comunque per la fruizione a livello umano.

I dati in ingresso possono essere vari e si collocano come argomenti finali, di tipo e quantità non noti nel prototipo delle funzioni. Per quantificare e qualificare questi argomenti aggiuntivi, la stringa a cui punta il parametro format, deve contenere degli specificatori di conversione, oltre eventualmente ad altri caratteri. Pertanto, queste funzioni, prendono la stringa a cui punta format, la interpretano e determinano quali argomenti variabili sono presenti, quindi producono un'altra stringa, composta dalla stringa precedente, sostituendo gli specificatori di conversione con i dati a cui questi si riferiscono, secondo una forma di conversione definita dagli specificatori stessi. Si osservi l'esempio seguente:

printf ("Valore: %x %i %o\n", 123, 124, 125);

In questo modo si ottiene la visualizzazione, attraverso lo standard output, della stringa Valore: 7b 124 175. Infatti: %x è uno specificatore di conversione che richiede di interpretare il proprio parametro (in questo caso il primo) come intero normale e di rappresentarlo in esadecimale; %i legge un numero intero normale e lo rappresenta nella forma decimale consueta; %o legge un intero e lo mostra in ottale.

La funzione printf() emette il risultato della composizione attraverso lo standard output; la funzione fprintf() lo fa attraverso il flusso di file fp; le funzioni sprintf() e snprintf() si limitano a scrivere il risultato a partire da ciò a cui punta string, con la particolarità di snprintf() che si dà comunque un limite da non superare, per evitare che la scrittura vada a sovrascrivere altri dati in memoria.

Gli specificatori di conversione devono rispettare la sintassi seguente per la libreria di os16:

%[simbolo][n_ampiezza][.n_precisione][hh|h|l|j|z|t]tipo

La prima cosa da individuare in uno specificatore di conversione è il tipo di argomento che viene interpretato e, di conseguenza, il genere di rappresentazione che se ne vuole produrre. Il tipo viene espresso da una lettera alfabetica, alla fine dello specificatore di conversione.

Simbolo Tipo di argomento Conversione applicata
%...d
%...i
int
Numero intero con segno da rappresentare in base dieci.
%...u
unsigned int
Numero intero senza segno da rappresentare in base dieci.
%...o
unsigned int
Numero intero senza segno da rappresentare in ottale (senza lo zero iniziale che viene usato spesso per caratterizzare un tale tipo di rappresentazione).
%...x
%...X
unsigned int
Numero intero senza segno da rappresentare in esadecimale (senza il prefisso 0x o 0X che viene usato spesso per caratterizzare un tale tipo di rappresentazione).
%...c
int
Un carattere singolo, dopo la conversione in unsigned char.
%...s
char *
Una stringa.
%%
Questo specificatore si limita a produrre un carattere di percentuale (%) che altrimenti non sarebbe rappresentabile.

Nel modello sintattico che descrive lo specificatore di conversione, si vede che subito dopo il segno di percentuale può apparire un simbolo (flag).

Simbolo Corrispondenza
%+...
%+0ampiezza...
Il segno «+» fa sì che i numeri con segno lo mostrino anche se è positivo. Può combinarsi con lo zero.
%0ampiezza...
%+0ampiezza...
Lo zero fa sì che siano inseriti degli zeri a sinistra per allineare a destra il valore, nell'ambito dell'ampiezza specificata. Può combinarsi con il segno «+».
%ampiezza...
ampiezza...

In mancanza di uno zero iniziale, in presenza dell'indicazione dell'ampiezza, il valore viene allineato a destra usando degli spazi. È possibile esprimere esplicitamente l'intenzione di usare gli spazi mettendo proprio uno spazio, ma in generale non è richiesto. Se si mette lo spazio letteralmente, questo non è poi compatibile con lo zero, mentre le combinazioni con gli altri simboli sono ammissibili.
%-ampiezza...
%-+ampiezza...
Il segno meno, usato quando la conversione prevede l'uso di una quantità fissa di caratteri con un valore che appare di norma allineato a destra, fa sì che il risultato sia allineato a sinistra. Il segno meno si può combinare il segno «+» e il cancelletto.

Subito prima della lettera che definisce il tipo di conversione, possono apparire una o due lettere che modificano la lunghezza del valore da interpretare (per lunghezza si intende qui la quantità di byte usati per rappresentarlo). Per esempio, %...li indica che la conversione riguarda un valore di tipo long int. Tra questi specificatori della lunghezza del dato in ingresso ce ne sono alcuni che indicano un rango inferiore a quello di int, come per esempio %...hhd che si riferisce a un numero intero della dimensione di un signed char; in questi casi occorre comunque considerare che nella trasmissione degli argomenti alle funzioni interviene sempre la promozione a intero, pertanto viene letto il dato della dimensione specificata, ma viene «consumato» il risultato ottenuto dalla promozione.

Simbolo Tipo Simbolo Tipo
%...hhd
%...hhi
signed char
%...hhu
%...hho
%...hhx|%...hhX
unsigned char
%...hd
%...hi
short int
%...hu
%...ho
%...hx|%...hX
unsigned short int
%...ld
%...li
long int
%...lu
%...lo
%...lx|%...lX
unsigned long int
Simbolo Tipo Simbolo Tipo
%...jd
%...ji
intmax_t
%...ju
%...jo
%...jx|%...jX
uintmax_t
%...zd
%...zi
size_t
%...zu
%...zo
%...zx|%...zX
size_t
%...td
%...ti
ptrdiff_t
%...tu
%...to
%...tx|%...tX
ptrdiff_t

Tra il simbolo (flag) e il modificatore di lunghezza può apparire un numero che rappresenta l'ampiezza da usare nella trasformazione ed eventualmente la precisione: ampiezza[.precisione]. Per os16, la precisione si applica esclusivamente alle stringhe, la quale specifica la quantità di caratteri da considerare, troncando il resto.

VALORE RESTITUITO

Le funzioni restituiscono la quantità di caratteri utilizzati nella composizione della nuova stringa, escluso il carattere nullo di terminazione.

FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/FILE.c [i189.9.1]

lib/stdio/fprintf.c [i189.9.12]

lib/stdio/printf.c [i189.9.27]

lib/stdio/sprintf.c [i189.9.34]

lib/stdio/snprintf.c [i189.9.33]

VEDERE ANCHE

vfprintf(3) [u0.128], vprintf(3) [u0.128], vsprintf(3) [u0.128], vsnprintf(3) [u0.128], scanf(3) [u0.90].

os16: process_info(3)

NOME

process_info - funzione diagnostica

SINTASSI
#include <sys/os16.h>
void process_info (void);
DESCRIZIONE

Si tratta di una funzione diagnostica che non richiede argomenti e non restituisce alcunché, per visualizzare, attraverso lo standard output, lo stato dei registri della CPU, i riferimenti principali della collocazione in memoria del processo elaborativo e lo spazio ancora non utilizzato dalla pila dei dati.

Per poter dare un'informazione utile sullo spazio non ancora utilizzato dalla pila dei dati, occorre che prima di questa funzione sia stata chiamata heap_clear().

FILE SORGENTI

lib/sys/os16.h [u0.12]

lib/sys/os16/process_info.c [i189.12.14]

VEDERE ANCHE

cs(3) [u0.12].

ds(3) [u0.12].

es(3) [u0.12].

ss(3) [u0.12].

bp(3) [u0.12].

sp(3) [u0.12].

heap_clear(3) [u0.57].

heap_min(3) [u0.57].

os16: putc(3)

Vedere fputc(3) [u0.37].

os16: putchar(3)

Vedere fputc(3) [u0.37].

os16: putenv(3)

NOME

putenv - assegnamento di una variabile di ambiente

SINTASSI
#include <stdlib.h>
int putenv (const char *string);
DESCRIZIONE

La funzione putenv() assegna una variabile di ambiente. Se questa esiste già, va a rimpiazzare il valore assegnatole in precedenza, altrimenti la crea contestualmente.

La funzione richiede un solo parametro, costituito da una stringa in cui va specificato il nome della variabile e il contenuto da assegnargli, usando la forma nome=valore. Per esempio, PATH=/bin:/usr/bin.

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
0 Operazione riuscita.
-1 Operazione fallita. Va verificato l'errore indicato dalla variabile errno.
ERRORI
Valore di
errno
Significato
EINVAL
Argomento non valido.
ENOMEM
Memoria insufficiente.
FILE SORGENTI

lib/stdlib.h [u0.10]

lib/stdlib/environment.c [i189.10.9]

lib/stdlib/putenv.c [i189.10.14]

VEDERE ANCHE

environ(7) [u0.1], getenv(3) [u0.51], setenv(3) [u0.94], unsetenv(3) [u0.94].

os16: puts(3)

Vedere fputs(3) [u0.38].

os16: qsort(3)

NOME

qsort - riordino di un array

SINTASSI
#include <stdlib.h>
void qsort (void *base, size_t nmemb, size_t size,
            int (*compare)(const void *, const void *));
DESCRIZIONE

La funzione qsort() riordina un array composto da nmemb elementi da size byte ognuno. Il primo argomento, ovvero il parametro base, è il puntatore all'indirizzo iniziale di questo array in memoria.

Il riordino avviene comparando i vari elementi con l'ausilio di una funzione, passata tramite il suo puntatore, la quale deve ricevere due argomenti, costituiti dai puntatori agli elementi dell'array da confrontare. Tale funzione deve restituire un valore minore di zero per un confronto in cui il suo primo argomento deve essere collocato prima del secondo; un valore pari a zero se gli argomenti sono uguali ai fini del riordino; un valore maggiore di zero se il suo primo argomento va collocato dopo il secondo nel riordino.

Segue un esempio di utilizzo della funzione qsort():

#include <stdio.h>
#include <stdlib.h>

int confronta (const void *a, const void *b)
{
    int x = *((int *) a);
    int y = *((int *) b);
    return x - y;
}

int main (void)
{
    int a[] = {3, 1, 5, 2};

    qsort (&a[0], 4, sizeof (int), confronta);
    printf ("%d %d %d %d\n", a[0], a[1], a[2], a[3]);

    return 0;
}
FILE SORGENTI

lib/stdlib.h [u0.10]

lib/stdlib/qsort.c [i189.10.15]

os16: rand(3)

NOME

rand - generazione di numeri pseudo-casuali

SINTASSI
#include <stdlib.h>
int  rand  (void);
void srand (unsigned int seed);
DESCRIZIONE

La funzione rand() produce un numero intero casuale, sulla base di un seme, il quale può essere cambiato in ogni momento, con l'ausilio di srand(). A ogni chiamata della funzione rand(), il risultato ottenuto, viene utilizzato anche come seme per la chiamata successiva. Se inizialmente non viene assegnato alcun seme, il primo valore predefinito è pari a 1.

VALORE RESTITUITO

La funzione rand() restituisce un numero intero casuale, determinato sulla base del seme accumulato in precedenza.

FILE SORGENTI

lib/stdlib.h [u0.10]

lib/stdlib/rand.c [i189.10.16]

os16: readdir(3)

NOME

readdir - lettura di una directory

SINTASSI
#include <sys/types.h>
#include <dirent.h>
struct dirent *readdir (DIR *dp);
DESCRIZIONE

La funzione readdir() legge una voce dalla directory rappresentata da dp e restituisce il puntatore a una variabile strutturata di tipo struct dirent, contenente le informazioni tratte dalla voce letta. La variabile strutturata in questione si trova in memoria statica e viene sovrascritta con le chiamate successive della funzione readdir().

Il tipo struct dirent è definito nel file di intestazione dirent.h, nel modo seguente:

struct dirent {
    ino_t       d_ino;
    char        d_name[NAME_MAX+1];
};

Il membro d_ino è il numero di inode del file il cui nome appare nel membro d_name. La macro-variabile NAME_MAX è dichiarata a sua volta nel file di intestazione limits.h. La dimensione del membro d_name è tale da permettere di includere anche il valore zero di terminazione delle stringhe.

VALORE RESTITUITO

La funzione restituisce il puntatore a una variabile strutturata di tipo struct dirent; se la lettura ha già raggiunto la fine della directory, oppure per qualunque altro tipo di errore, la funzione restituisce NULL e aggiorna eventualmente la variabile errno.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
EBADF
La directory rappresentata da dp non è valida.
FILE SORGENTI

lib/sys/types.h [u0.14]

lib/dirent.h [u0.2]

lib/dirent/DIR.c [i189.2.1]

lib/dirent/readdir.c [i189.2.4]

VEDERE ANCHE

read(2) [u0.29], closedir(3) [u0.10], opendir(3) [u0.76], rewinddir(3) [u0.89].

os16: realloc(3)

Vedere malloc(3) [u0.66].

os16: rewind(3)

NOME

rewind - riposizionamento all'inizio dell'indice di accesso a un flusso di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
void rewind (FILE *fp);
DESCRIZIONE

La funzione rewind() azzera l'indice della posizione interna del flusso di file specificato con il parametro fp; inoltre azzera anche l'indicatore di errore dello stesso flusso. In pratica si ottiene la stessa cosa di:

(void) fseek (fp, 0L, SEEK_SET);
clearerr (fp);
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/FILE.c [i189.9.1]

lib/stdio/rewind.c [i189.9.29]

VEDERE ANCHE

lseek(2) [u0.24], fgetpos(3) [u0.32], fsetpos(3) [u0.32], ftell(3) [u0.46], fseek(3) [u0.43], rewind(3) [u0.88].

os16: rewinddir(3)

NOME

rewinddir - riposizionamento all'inizio del riferimento per l'accesso a una directory

SINTASSI
#include <sys/types.h>
#include <dirent.h>
void rewinddir (DIR *dp);
DESCRIZIONE

La funzione rewinddir() riposiziona i riferimenti per l'accesso alla directory indicata, in modo che la prossima lettura o scrittura avvenga dalla prima posizione.

VALORE RESTITUITO

La funzione non restituisce alcunché e non si presenta nemmeno la possibilità di segnalare errori attraverso la variabile errno.

FILE SORGENTI

lib/sys/types.h [u0.14]

lib/dirent.h [u0.2]

lib/dirent/DIR.c [i189.2.1]

lib/dirent/rewinddir.c [i189.2.5]

VEDERE ANCHE

rewind(3) [u0.88], closedir(3) [u0.10], opendir(3) [u0.76], rewinddir(3) [u0.86].

os16: scanf(3)

NOME

scanf, fscanf, sscanf - interpretazione dell'input e conversione

SINTASSI
#include <stdio.h>
int scanf  (const char *restrict format, ...);
int fscanf (FILE *restrict fp,
            const char *restrict format, ...);
int sscanf (char *restrict string,
            const char *restrict format, ...);
DESCRIZIONE

Le funzioni del gruppo ...scanf() hanno in comune lo scopo di interpretare dei dati, forniti in forma di stringa, convertendoli opportunamente.

I dati in ingresso sono costituiti da una sequenza di caratteri, la quale viene fornita tramite lo standard input per scanf(), tramite il flusso di file fp per fscanf(), oppure tramite la stringa string per sscanf(). L'interpretazione dei dati in ingresso viene guidata da una stringa di formato, costituita dal parametro format, per le tre funzioni. La stringa di formato contiene degli specificatori di conversione, con cui si determina il tipo degli argomenti variabili che non sono esplicitati nel prototipo delle funzioni.

Per ogni specificatore di conversione contenuto nella stringa di formato, deve esistere un argomento, successivo al parametro format, costituito dal puntatore a una variabile di tipo conforme a quanto indicato dallo specificatore relativo. La conversione per quello specificatore, comporta la memorizzazione del risultato in memoria, in corrispondenza del puntatore relativo. Si osservi l'esempio seguente:

int valore;
...
scanf ("%i", &valore);

In questo modo si attende l'inserimento, attraverso lo standard input, di un numero intero, da convertire e assegnare così alla variabile valore; Infatti, lo specificatore di conversione %i, consente di interpretare un numero intero.

Gli specificatori di conversione devono rispettare la sintassi seguente per la libreria di os16:

%[*][n_ampiezza][hh|h|l|j|z|t]tipo

Come si può vedere, all'inizio può apparire un asterisco, il cui scopo è quello di annullare l'assegnamento del valore a una variabile. In pratica, con l'asterisco il dato corrispondente allo specificatore viene interpretato, ma poi non viene salvato.

Successivamente può apparire un numero che rappresenta l'ampiezza del dato da interpretare, in byte, il cui scopo è quello di limitare la lettura fino a un certo carattere.

Dopo può apparire una sigla, composta da una o più lettere, il cui scopo è quello di modificare la dimensione predefinita della variabile di destinazione. In altri termini, senza questo modificatore si intende che la variabile ricevente debba essere di una certa grandezza, ma con l'aggiunta del «modificatore di lunghezza» si precisa invece qualcosa di diverso. In pratica, il modificatore di lunghezza usato da queste funzioni è equivalente a quello delle funzioni di composizione dell'output.

Al termine dello specificatore di conversione appare una lettera che dichiara come deve essere interpretato il dato in ingresso e, in mancanza del modificatore di lunghezza, indica anche la dimensione della variabile ricevente.

Tipi di conversione.

Simbolo Tipo di argomento Conversione applicata
%...d
int *
Numero intero con segno rappresentato in base dieci.
%...i
int *
Numero intero con segno rappresentare in base dieci o in base otto, avendo come prefisso uno zero, oppure in base sedici, avendo come prefisso 0x o 0X.
%...u
unsigned int *
Numero intero senza segno rappresentato in base dieci.
%...o
unsigned int *
Numero intero senza segno rappresentato in ottale (con o senza lo zero iniziale).
Simbolo Tipo di argomento Conversione applicata
%...x
unsigned int *
Numero intero senza segno rappresentato in esadecimale (con o senza il prefisso 0x o 0X).
%...c
char *
Interpreta un solo carattere, o più caratteri se si specifica l'ampiezza. Nella lettura contano anche gli spazi o qualunque altro carattere e non viene aggiunto il carattere nullo di terminazione.
%...s
char *
Interpreta una sequenza di caratteri che non siano spazi, aggiungendo alla fine il carattere nullo di terminazione.
%p
void *
Interpreta il valore di un puntatore che sia rappresentato nello stesso modo in cui farebbe la funzione printf("%p", puntatore).
Simbolo Tipo di argomento Conversione applicata
%n
int *
Questo specificatore non esegue alcuna conversione e si limita a memorizzare la quantità di caratteri (char) letti fino a quel punto.
%...[...]
char *
Interpreta una stringa non vuota contenente solo i caratteri elencati tra parentesi quadre, aggiungendo alla fine il carattere nullo di terminazione. Se tra i caratteri si cerca anche la parentesi quadra chiusa, questa va messa all'inizio dell'elenco: %...[]...].
%...[^...]
char *
Interpreta una stringa non vuota contenente solo caratteri diversi da quelli elencati tra parentesi quadre, aggiungendo alla fine il carattere nullo di terminazione. Se tra i caratteri da escludere si vuole indicare anche la parentesi quadra chiusa, questa va messa all'inizio dell'elenco: %...[^]...].
%%
Interpreta un carattere di percentuale tra i dati in ingresso, ma senza memorizzare alcunché.

Modificatori della lunghezza del dato in uscita.

Simbolo Tipo Simbolo Tipo
%...hhd
%...hhi
signed char *
%...hhu
%...hho
%...hhx
%...hhn
unsigned char *
%...hd
%...hi
short int *
%...hu
%...ho
%...hx
%...hn
unsigned short int *
%...ld
%...li
long int *
%...lu
%...lo
%...lx
%...ln
unsigned long int *
Simbolo Tipo Simbolo Tipo
%...jd
%...ji
intmax_t *
%...ju
%...jo
%...jx
%...jn
uintmax_t *
%...zd
%...zi
size_t *
%...zu
%...zo
%...zx
%...zn
size_t *
%...td
%...ti
ptrdiff_t *
%...tu
%...to
%...tx
%...tn
ptrdiff_t *

La stringa di conversione è composta da direttive, ognuna delle quali è formata da: uno o più spazi (spazi veri e propri o caratteri di tabulazione orizzontale); un carattere diverso da % e diverso dai caratteri che rappresentano spazi, oppure uno specificatore di conversione.

[spazi]carattere|%...

Dalla sequenza di caratteri che costituisce i dati in ingresso da interpretare, vengono eliminati automaticamente gli spazi iniziali e finali (tutto ciò che si può considerare spazio, anche il codice di interruzione di riga), quando all'inizio o alla fine non ci sono corrispondenze con specificatori di conversione che possono interpretarli.

Quando la direttiva di interpretazione inizia con uno o più spazi orizzontali, significa che si vogliono ignorare gli spazi a partire dalla posizione corrente nella lettura dei dati in ingresso; inoltre, la presenza di un carattere che non fa parte di uno specificatore di conversione indica che quello stesso carattere deve essere incontrato nell'interpretazione dei dati in ingresso, altrimenti il procedimento di lettura e valutazione si deve interrompere. Se due specificatori di conversione appaiono adiacenti, i dati in ingresso corrispondenti possono essere separati da spazi orizzontali o da spazi verticali (il codice di interruzione di riga).

VALORE RESTITUITO

Le funzioni restituiscono la quantità di elementi in ingresso interpretati e assegnati correttamente: una quantità inferiore al previsto indica pertanto un errore. Se le funzioni restituiscono il valore EOF, si tratta di un errore, dovuto eventualmente a un problema di interpretazione del formato o a un problema di accesso al flusso di file da cui deve provenire l'input.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
EINVAL
Gli argomenti forniti alla chiamata non sono validi per qualche ragione.
EPERM
Operazione di accesso non consentita.
EACCES
Accesso non consentito.
EBADF
Il descrittore del file a cui si riferisce il flusso, non è valido.
ERANGE
Il risultato della conversione di un intero, non può essere memorizzato nel tipo di variabile a cui si riferisce lo specificatore di conversione.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/fscanf.c [i189.9.17]

lib/stdio/scanf.c [i189.9.30]

lib/stdio/sscanf.c [i189.9.35]

VEDERE ANCHE

vfscanf(3) [u0.129], vscanf(3) [u0.129], vsscanf(3) [u0.129], printf(3) [u0.78].

os16: seg_d(3)

NOME

seg_d, seg_i - collocazione del processo in memoria

SINTASSI
#include <sys/os16.h>
unsigned int seg_d (void);
unsigned int seg_i (void);
DESCRIZIONE

Le funzioni elencate nel quadro sintattico, sono in realtà delle macroistruzioni, chiamanti funzioni con nomi analoghi, ma preceduti da un trattino basso (_seg_d() e _seg_i()), per interrogare, rispettivamente, lo stato del registro DS e CS. Questi due registri indicano, rispettivamente, la collocazione dell'area dati e dell'area codice del processo in corso. Eventualmente, per conoscere l'indirizzo efficace di memoria corrispondente, occorre moltiplicare questi valori per 16.

FILE SORGENTI

lib/sys/os16.h [u0.12]

lib/sys/os16/_seg_i.s [i189.12.6]

lib/sys/os16/_seg_d.s [i189.12.5]

VEDERE ANCHE

cs(3) [u0.12].

ds(3) [u0.12].

es(3) [u0.12].

ss(3) [u0.12].

bp(3) [u0.12].

sp(3) [u0.12].

os16: seg_i(3)

Vedere seg_d(3) [u0.91].

os16: setbuf(3)

NOME

setbuf, setvbuf - modifica della memoria tampone per i flussi di file

SINTASSI
#include <stdio.h>
void setbuf (FILE *restrict fp, char *restrict buffer);
int setvbuf (FILE *restrict fp, char *restrict buffer,
             int buf_mode, size_t size);
DESCRIZIONE

Le funzioni setbuf() e setvbuf() della libreria di os16, non fanno alcunché, perché os16 non gestisce una memoria tampone per i flussi di file.

VALORE RESTITUITO

La funzione setvbuf() restituisce, in tutti i casi, il valore zero.

FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/setbuf.c [i189.9.31]

lib/stdio/setvbuf.c [i189.9.32]

VEDERE ANCHE

fflush(3) [u0.30].

os16: setenv(3)

NOME

setenv, unsetenv - assegnamento o cancellazione di una variabile di ambiente

SINTASSI
#include <stdlib.h>
int setenv   (const char *name, const char *value,
              int overwrite);
int unsetenv (const char *name);
DESCRIZIONE

La funzione setenv() crea o assegna un valore a una variabile di ambiente. Se questa variabile esiste già, la modifica del valore assegnatole può avvenire soltanto se l'argomento corrispondente al parametro overwrite risulta essere diverso da zero; in caso contrario, la modifica non ha luogo.

La funzione unsetenv() si limita a cancellare la variabile di ambiente specificata come argomento.

VALORE RESTITUITO
Valore Significato
0 Operazione riuscita.
-1 Operazione fallita. Va verificato l'errore indicato dalla variabile errno.
ERRORI
Valore di
errno
Significato
EINVAL
Argomento non valido.
ENOMEM
Memoria insufficiente.
FILE SORGENTI

lib/stdlib.h [u0.10]

applic/crt0.s [i190.1.9]

lib/stdlib/environment.c [i189.10.9]

lib/stdlib/setenv.c [i189.10.17]

lib/stdlib/unsetenv.c [i189.10.20]

VEDERE ANCHE

environ(7) [u0.1], getenv(3) [u0.51], putenv(3) [u0.82].

os16: setpwent(3)

Vedere getpwent(3) [u0.53].

os16: setvbuf(3)

Vedere setbuf(3) [u0.93].

os16: snprintf(3)

Vedere printf(3) [u0.78].

os16: sp(3)

Vedere cs(3) [u0.12].

os16: sprintf(3)

Vedere printf(3) [u0.78].

os16: srand(3)

Vedere rand(3) [u0.85].

os16: ss(3)

Vedere cs(3) [u0.12].

os16: sscanf(3)

Vedere scanf(3) [u0.90].

os16: stdio(3)

NOME

stdio - libreria per la gestione dei file in forma di flussi di file (stream)

SINTASSI
#include <stdio.h>
DESCRIZIONE

Le funzioni di libreria che fanno capo al file di intestazione stdio.h, consentono di gestire i file in forma di «flussi», rappresentati da puntatori al tipo FILE. Questa gestione si sovrappone a quella dei file in forma di «descrittori», la quale avviene tramite chiamate di sistema. Lo scopo della sovrapposizione dovrebbe essere quello di gestire i file con l'ausilio di una memoria tampone, cosa che però la libreria di os16 non fornisce.

Nella libreria di os16, il tipo FILE * è un puntatore a una variabile strutturata che contiene solo tre informazioni: il numero del descrittore del file a cui il flusso si associa; lo stato di errore; lo stato di raggiungimento della fine del file.

typedef struct {
    int           fdn;      // File descriptor number.
    char          error;    // Error indicator.
    char          eof;      // End of file indicator.
} FILE;

Le variabili strutturate necessarie per questa gestione, sono raccolte in un array, dichiarato nel file lib/stdio/FILE.c, con il nome _stream[], dove per il descrittore di file n, si associano sempre i dati di _stream[n].

FILE _stream[FOPEN_MAX];

Così come sono previsti tre descrittori (zero, uno e due) per la gestione di standard input, standard output e standard error, tutti i processi inizializzano l'array _stream[] con l'abbinamento a tali descrittori, per i primi tre flussi.

void
_stdio_stream_setup (void)
{
    _stream[0].fdn   = 0;
    _stream[0].error = 0;
    _stream[0].eof   = 0;

    _stream[1].fdn   = 1;
    _stream[1].error = 0;
    _stream[1].eof   = 0;

    _stream[2].fdn   = 2;
    _stream[2].error = 0;
    _stream[2].eof   = 0;
}

Ciò avviene attraverso il codice contenuto nel file crt0.s, dove si chiama la funzione che provvede a tale inizializzazione, contenuta nel file lib/stdio/FILE.c. Per fare riferimento ai flussi predefiniti, si usano i nomi stdin, stdout e stderr, i quali sono dichiarati nel file stdio.h, come puntatori ai primi tre elementi dell'array _stream[]:

#define stdin   (&_stream[0])
#define stdout  (&_stream[1])
#define stderr  (&_stream[2])
FILE SORGENTI

lib/sys/types.h [u0.14]

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/FILE.c [i189.9.1]

applic/crt0.s [i190.1.9]

VEDERE ANCHE

close(2) [u0.7], open(2) [u0.28], read(2) [u0.29], write(2) [u0.44].

os16: strcat(3)

NOME

strcat, strncat - concatenamento di una stringa a un'altra già esistente

SINTASSI
#include <string.h>
char *strcat  (char *restrict dst,
               const char *restrict org);
char *strncat (char *restrict dst,
               const char *restrict org,
               size_t n);
DESCRIZIONE

Le funzioni strcat() e strncat() copiano la stringa di origine org, aggiungendola alla stringa di destinazione dst, nel senso che la scrittura avviene a partire dal codice di terminazione \0 che viene così sovrascritto. Al termine della copia, viene aggiunto nuovamente il codice di terminazione di stringa \0, nella nuova posizione conclusiva.

Nel caso particolare di strncat(), la copia si arresta al massimo dopo il trasferimento di n caratteri. Pertanto, la stringa di origine per strncat() potrebbe anche non essere terminata correttamente, se raggiunge o supera la dimensione di n caratteri. In ogni caso, nella destinazione viene aggiunto il codice nullo di terminazione di stringa, dopo la copia del carattere n-esimo.

VALORE RESTITUITO

Le due funzioni restituiscono dst.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/strcat.c [i189.11.7]

lib/string/strncat.c [i189.11.16]

VEDERE ANCHE

memccpy(3) [u0.67], memcpy(3) [u0.70], strcpy(3) [u0.108], strncpy(3) [u0.108].

os16: strchr(3)

NOME

strchr, strrchr - ricerca di un carattere all'interno di una stringa

SINTASSI
#include <string.h>
char *strchr  (const char *string, int c);
char *strrchr (const char *string, int c);
DESCRIZIONE

Le funzioni strchr() e strrchr() scandiscono la stringa string alla ricerca di un carattere uguale al valore di c. La funzione strchr() scandisce a partire da «sinistra», ovvero ricerca la prima corrispondenza con il carattere c, mentre la funzione strrchr() cerca l'ultima corrispondenza con il carattere c, pertanto è come se scandisse da «destra».

VALORE RESTITUITO

Se le due funzioni trovano il carattere che cercano, ne restituiscono il puntatore, altrimenti restituiscono NULL.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/strchr.c [i189.11.8]

lib/string/strrchr.c [i189.11.20]

VEDERE ANCHE

memchr(3) [u0.68], strlen(3) [u0.112], strpbrk(3) [u0.116], strspn(3) [u0.118].

os16: strcmp(3)

NOME

strcmp, strncmp - confronto di due stringhe

SINTASSI
#include <string.h>
int strcmp  (const char *string1, const char *string2);
int strncmp (const char *string1, const char *string2,
             size_t n);
int strcoll (const char *string1, const char *string2);
DESCRIZIONE

Le funzioni strcmp() e strncmp() confrontano due stringhe, nel secondo caso, il confronto avviene al massimo fino al n-esimo carattere.

La funzione strcoll() dovrebbe eseguire il confronto delle due stringhe tenendo in considerazione la configurazione locale. Tuttavia, os16 non è in grado di gestire le configurazioni locali, pertanto questa funzione coincide esattamente con strcmp().

VALORE RESTITUITO
Valore Esito del confronto.
-1 string1 < string2
0 string1 == string2
+1 string1 > string2
FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/strcmp.c [i189.11.9]

lib/string/strncmp.c [i189.11.17]

lib/string/strcoll.c [i189.11.10]

VEDERE ANCHE

memcmp(3) [u0.69].

os16: strcoll(3)

Vedere strcmp(3) [u0.106].

os16: strcpy(3)

NOME

strcpy, strncpy - copia di una stringa

SINTASSI
#include <string.h>
char *strcpy  (char *restrict dst,
               const char *restrict org);
char *strncpy (char *restrict dst,
               const char *restrict org,
               size_t n);
DESCRIZIONE

Le funzioni strcpy() e strncpy(), copiano la stringa org, completa di codice nullo di terminazione, nella destinazione dst. Eventualmente, nel caso di strncpy(), la copia non supera i primi n caratteri, con l'aggravante che in tal caso, se nei primi n caratteri non c'è il codice nullo di terminazione delle stringhe, nella destinazione dst si ottiene una stringa non terminata.

VALORE RESTITUITO

Le funzioni restituiscono dst.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/strcpy.c [i189.11.11]

lib/string/strncpy.c [i189.11.18]

VEDERE ANCHE

memccpy(3) [u0.67], memcpy(3) [u0.70], memmove(3) [u0.71].

os16: strcspn(3)

Vedere strspn(3) [u0.118].

os16: strdup(3)

NOME

strdup - duplicazione di una stringa

SINTASSI
#include <string.h>
char *strdup  (const char *string);
DESCRIZIONE

La funzione strdup(), alloca dinamicamente una quantità di memoria, necessaria a copiare la stringa string, quindi esegue tale copia e restituisce il puntatore alla nuova stringa allocata. Tale puntatore può essere usato successivamente per liberare la memoria, con l'ausilio della funzione free().

VALORE RESTITUITO

La funzione restituisce il puntatore alla nuova stringa ottenuta dalla copia, oppure NULL nel caso non fosse possibile allocare la memoria necessaria.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
ENOMEM
Memoria insufficiente.
FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/strdup.c [i189.11.13]

VEDERE ANCHE

free(3) [u0.66], malloc(3) [u0.66], realloc(3) [u0.66].

os16: strerror(3)

NOME

strerror - descrizione di un errore in forma di stringa

SINTASSI
#include <string.h>
char *strerror (int errnum);
DESCRIZIONE

La funzione strerror() interpreta il valore errnum come un errore, di quelli che può rappresentare la variabile errno del file errno.h.

VALORE RESTITUITO

La funzione restituisce il puntatore a una stringa contenente la descrizione dell'errore, oppure soltanto Unknown error, se l'argomento ricevuto non è traducibile.

FILE SORGENTI

lib/errno.h [u0.3]

lib/string.h [u0.11]

lib/string/strerror.c [i189.11.14]

VEDERE ANCHE

errno(3) [u0.18], perror(3) [u0.77].

os16: strlen(3)

NOME

strlen - lunghezza di una stringa

SINTASSI
#include <string.h>
size_t strlen (const char *string);
DESCRIZIONE

La funzione strlen() calcola la lunghezza della stringa, ovvero la quantità di caratteri che la compone, escludendo il codice nullo di conclusione.

VALORE RESTITUITO

La funzione restituisce la quantità di caratteri che compone la stringa, escludendo il codice \0 finale.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/strlen.c [i189.11.15]

os16: strncat(3)

Vedere strcat(3) [u0.104].

os16: strncmp(3)

Vedere strcmp(3) [u0.106].

os16: strncpy(3)

Vedere strcpy(3) [u0.108].

os16: strpbrk(3)

NOME

strpbrk - scansione di una stringa alla ricerca di un carattere

SINTASSI
#include <string.h>
char *strpbrk (const char *string, const char *accept);
DESCRIZIONE

La funzione strpbrk() cerca il primo carattere, nella stringa string, che corrisponda a uno di quelli contenuti nella stringa accept.

VALORE RESTITUITO

Restituisce il puntatore al primo carattere che, nella stringa string corrisponde a uno di quelli contenuti nella stringa accept. In mancanza di alcuna corrispondenza, restituisce NULL.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/strpbrk.c [i189.11.19]

VEDERE ANCHE

memchr(3) [u0.68], strchr(3) [u0.105], strstr(3) [u0.119], strtok(3) [u0.120].

os16: strrchr(3)

Vedere strchr(3) [u0.105].

os16: strspn(3)

NOME

strspn, strcspn - scansione di una stringa, limitatamente a un certo insieme di caratteri

SINTASSI
#include <string.h>
size_t strspn  (const char *string, const char *accept);
size_t strcspn (const char *string, const char *reject);
DESCRIZIONE

La funzione strspn() scandisce la stringa string, calcolando la lunghezza di questa che contiene, a partire dall'inizio, soltanto caratteri che si trovano nella stringa accept.

La funzione strcspn() scandisce la stringa string, calcolando la lunghezza di questa che contiene, a partire dall'inizio, soltanto caratteri che non si trovano nella stringa reject.

VALORE RESTITUITO

La funzione strspn() restituisce la lunghezza della stringa che contiene soltanto caratteri contenuti in accept.

La funzione strcspn() restituisce la lunghezza della stringa che contiene soltanto caratteri che non sono contenuti in reject.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/strspn.c [i189.11.21]

lib/string/strcspn.c [i189.11.12]

VEDERE ANCHE

memchr(3) [u0.68], strchr(3) [u0.105], strpbrk(3) [u0.116], strstr(3) [u0.119], strtok(3) [u0.120].

os16: strstr(3)

NOME

strstr - ricerca di una sottostringa

SINTASSI
#include <string.h>
char *strstr (const char *string, const char *substring);
DESCRIZIONE

La funzione strstr() scandisce la stringa string, alla ricerca della prima corrispondenza con la stringa substring, restituendo eventualmente il puntatore all'inizio di tale corrispondenza.

VALORE RESTITUITO

Se la ricerca termina con successo, viene restituito il puntatore all'inizio della sottostringa contenuta in string; diversamente viene restituito il puntatore nullo NULL.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/strstr.c [i189.11.22]

VEDERE ANCHE

memchr(3) [u0.68], strchr(3) [u0.105], strpbrk(3) [u0.116], strtok(3) [u0.120].

os16: strtok(3)

NOME

strtok - string token, ovvero estrazione di pezzi da una stringa

SINTASSI
#include <string.h>
char *strtok (char *restrict string,
              const char *restrict delim);
DESCRIZIONE

La funzione strtok() serve a suddividere una stringa in unità, definite token, specificando un elenco di caratteri da intendere come delimitatori, in una seconda stringa. La funzione va usata in fasi successive, fornendo solo inizialmente la stringa da suddividere che continua poi a essere utilizzata se al suo posto viene fornito il puntatore nullo. La funzione restituisce, di volta in volta, il puntatore alla sottostringa contenente l'unità individuata, oppure il puntatore nullo, se non può trovarla.

La funzione deve tenere memoria di un puntatore in modo persistente e deve isolare le unità modificando la stringa originale, inserendo il carattere nullo di terminazione alla fine delle unità individuate.

Quando la funzione viene chiamata indicando al posto della stringa da scandire il puntatore nullo, l'insieme dei delimitatori può essere diverso da quello usato nelle fasi precedenti.

Per comprendere lo scopo della funzione viene utilizzato lo stesso esempio che appare nel documento ISO/IEC 9899:TC2, al paragrafo 7.21.5.7, con qualche piccola modifica per poterlo rendere un programma autonomo:

#include <stdio.h>
#include <string.h>
int
main (void)
{
  char str[] = "?a???b,,,#c";
  char *t;

  t = strtok (str, "?");         // t punta all'unità "a"
  printf ("strtok: \"%s\"\n", t);
  t = strtok (NULL, ",");        // t punta all'unità "??b"
  printf ("strtok: \"%s\"\n", t);
  t = strtok (NULL, "#,");       // t punta all'unità "c"
  printf ("strtok: \"%s\"\n", t);
  t = strtok (NULL, "?");        // t è un puntatore nullo
  printf ("strtok: \"%s\"\n", t);

  return 0;
}

Avviando il programma si ottiene quanto già descritto dai commenti inseriti nel codice:

strtok: "a"
strtok: "??b"
strtok: "c"
strtok: "(null)"

Ciò che avviene nell'esempio può essere schematizzato come segue. Inizialmente la stringa str ha in memoria l'aspetto seguente:

?a???b,,,#c

Dopo la prima chiamata della funzione strtok() la stringa risulta alterata e il puntatore ottenuto raggiunge la lettera a:

?a???b,,,#c

Dopo la seconda chiamata della funzione, in cui si usa il puntatore nullo per richiedere una scansione ulteriore della stringa originale, si ottiene un nuovo puntatore che, questa volta, inizia a partire dal quarto carattere, rispetto alla stringa originale, dal momento che il terzo è già stato sovrascritto da un carattere nullo:

?a???b,,,#c

La penultima chiamata della funzione strtok() raggiunge la lettera c che è anche alla fine della stringa originale:

?a???b,,,#c

L'ultimo tentativo di chiamata della funzione non può dare alcun esito, perché la stringa originale si è già conclusa.

VALORE RESTITUITO

La funzione restituisce il puntatore al prossimo «pezzo«, oppure NULL se non ce ne sono più.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/strtok.c [i189.11.23]

VEDERE ANCHE

memchr(3) [u0.68], strchr(3) [u0.105], strpbrk(3) [u0.116], strspn(3) [u0.118].

os16: strtol(3)

NOME

strtol, strtoul - conversione di una stringa in un numero

SINTASSI
#include <stdlib.h>
long int strtol (const char *restrict string,
                 char **restrict endptr,
                 int base);

unsigned long int strtoul (const char *restrict string,
                           char **restrict endptr,
                           int base);
DESCRIZIONE

Le funzioni strtol() e strtoul(), convertono la stringa string in un numero, intendendo la sequenza di caratteri nella base di numerazione indicata come ultimo argomento (base). Tuttavia, la base di numerazione potrebbe essere omessa (valore zero) e in tal caso la stringa deve essere interpretata ugualmente in qualche modo: se (dopo un segno eventuale) inizia con zero seguito da un'altra cifra numerica, deve trattarsi di una sequenza ottale; se inizia con zero, quindi appare una lettera «x» deve trattarsi di un numero esadecimale; se inizia con una cifra numerica diversa da zero, deve trattarsi di un numero in base dieci.

La traduzione della stringa ha luogo progressivamente, arrestandosi quando si incontra un carattere incompatibile con la base di numerazione selezionata o stabilita automaticamente. Il valore convertito viene restituito; inoltre, se il puntatore endptr è valido (diverso da NULL), si assegna a *endptr la posizione raggiunta nella stringa, corrispondente al primo carattere che non può essere convertito. Pertanto, nello stesso modo, se la stringa non può essere convertita affatto e si può assegnare qualcosa a *endptr, alla fine, *endptr corrisponde esattamente a string.

VALORE RESTITUITO

Le funzioni restituiscono il valore tratto dall'interpretazione della stringa, ammesso che sia rappresentabile, altrimenti si ottiene LONG_MIN o LONG_MAX, a seconda dei casi, sapendo che occorre consultare la variabile errno per maggiori dettagli.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
EINVAL
Argomento non valido.
ERANGE
Il valore risultante è al di fuori dell'intervallo ammissibile per la rappresentazione.
DIFETTI

La realizzazione di strtoul() è incompleta, in quanto si limita a utilizzare strtol(), convertendo il risultato in un valore senza segno.

FILE SORGENTI

lib/stdlib.h [u0.10]

lib/stdlib/strtol.c [i189.10.18]

lib/stdlib/strtoul.c [i189.10.19]

os16: strtoul(3)

Vedere strtol(3) [u0.121].

os16: strxfrm(3)

NOME

strxfrm - string transform, ovvero trasformazione di una stringa

SINTASSI
#include <string.h>
size_t strxfrm (char *restrict dst,
                const char *restrict org,
                size_t n);
DESCRIZIONE

Lo scopo della funzione strxfrm() sarebbe quello di copiare la stringa org, sovrascrivendo dst, fino a un massimo di n caratteri nella destinazione, ma applicando una trasformazione relativa alla configurazione locale.

os16 non gestisce la configurazione locale, pertanto questa funzione si comporta in modo simile a strncpy(), con una differenza in ciò che viene restituito.

VALORE RESTITUITO

La funzione restituisce la quantità di byte utilizzati per contenere la trasformazione in dst, senza però contare il carattere nullo di terminazione.

FILE SORGENTI

lib/string.h [u0.11]

lib/string/strxfrm.c [i189.11.24]

VEDERE ANCHE

memcmp(3) [u0.69], strcmp(3) [u0.106], strcoll(3) [u0.106].

os16: ttyname(3)

NOME

ttyname - determinazione del percorso del file di dispositivo di un terminale aperto

SINTASSI
#include <unistd.h>
char *ttyname (int fdn);
DESCRIZIONE

La funzione ttyname() richiede come unico argomento il numero che identifica il descrittore di un file. Ammesso che tale descrittore si riferisca a un terminale, la funzione restituisce il puntatore a una stringa che rappresenta il percorso del file di dispositivo corrispondente.

La stringa in questione viene modificata se si usa la funzione in altre occasioni.

VALORE RESTITUITO

La funzione restituisce il puntatore a una stringa che descrive il percorso del file di dispositivo, presunto, del terminale aperto con il numero fdn. Se non si tratta di un terminale, si ottiene un errore. In ogni caso, se la funzione non può restituire un'informazione corretta, produce semplicemente il puntatore nullo e aggiorna la variabile errno.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
EBADF
Il descrittore di file indicato non è valido.
ENOTTY
Il descrittore di file indicato non riguarda un terminale.
FILE SORGENTI

lib/unistd.h [u0.17]

lib/unistd/ttyname.c [i189.17.34]

VEDERE ANCHE

stat(2) [u0.36], isatty(3) [u0.61].

os16: unsetenv(3)

Vedere setenv(3) [u0.94].

os16: vfprintf(3)

Vedere vprintf(3) [u0.128].

os16: vfscanf(3)

Vedere vfscanf(3) [u0.129].

os16: vprintf(3)

NOME

vprintf, vfprintf, vsprintf, vsnprintf - composizione dei dati per la visualizzazione

SINTASSI
#include <stdarg.h>
#include <stdio.h>
int vprintf   (char *restrict format, va_list arg);
int vfprintf  (FILE *fp, char *restrict format,
               va_list arg);
int vsnprintf (char *restrict string, size_t size,
               const char *restrict format, va_list ap);
int vsprintf  (char *string, char *restrict format,
               va_list arg);
DESCRIZIONE

Le funzioni del gruppo v...printf() hanno in comune lo scopo di comporre dei dati in forma di stringa, generalmente per la visualizzazione, o comunque per la fruizione a livello umano.

I dati in ingresso possono essere vari e vengono comunicati attraverso un puntatore di tipo va_list. Per quantificare e qualificare questi dati in ingresso, la stringa a cui punta il parametro format, deve contenere degli specificatori di conversione, oltre eventualmente ad altri caratteri. Pertanto, queste funzioni, prendono la stringa a cui punta format, la interpretano e determinano come scandire gli argomenti a cui fa riferimento il puntatore arg, quindi producono un'altra stringa, composta dalla stringa precedente, sostituendo gli specificatori di conversione con i dati a cui questi si riferiscono, secondo una forma di conversione definita dagli specificatori stessi.

In generale, le funzioni v...printf() servono per realizzare le altre funzioni ...printf(), le quali invece ricevono gli argomenti variabili direttamente. Per esempio, la funzione printf() può essere realizzata utilizzando in pratica vprintf():

#include <stdio.h>
#include <stdarg.h>
int
printf (char *restrict format, ...)
{
    va_list ap;
    va_start (ap, format);
    return (vprintf (format, ap));
}

Si veda printf(3) [u0.78], per la descrizione di come va predisposta la stringa format. Nella realizzazione di os16, di tutte queste funzioni, quella che compie effettivamente il lavoro di interpretazione della stringa di formato e che in qualche modo viene chiamata da tutte le altre, è soltanto vsnprintf().

VALORE RESTITUITO

Le funzioni restituiscono la quantità di caratteri utilizzati nella composizione della nuova stringa, escluso il carattere nullo di terminazione.

FILE SORGENTI

lib/stdarg.h [i189.1.12]

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/FILE.c [i189.9.1]

lib/stdio/vfprintf.c [i189.9.36]

lib/stdio/vprintf.c [i189.9.39]

lib/stdio/vsprintf.c [i189.9.42]

lib/stdio/vsnprintf.c [i189.9.41]

VEDERE ANCHE

fprintf(3) [u0.78], printf(3) [u0.78], sprintf(3) [u0.78], snprintf(3) [u0.78], scanf(3) [u0.90].

os16: vscanf(3)

NOME

vscanf, vfscanf, vsscanf - interpretazione dell'input e conversione

SINTASSI
#include <stdarg.h>
#include <stdio.h>
int vscanf  (const char *restrict format, va_list ap);
int vfscanf (FILE *restrict fp, const char *restrict format,
             va_list ap);
int vsscanf (const char *string, const char *restrict format,
             va_list ap);
DESCRIZIONE

Le funzioni del gruppo v...scanf() hanno in comune lo scopo di interpretare dei dati, forniti in forma di stringa, convertendoli opportunamente.

I dati in ingresso sono costituiti da una sequenza di caratteri, la quale viene fornita tramite lo standard input per vscanf(), tramite il flusso di file fp per vfscanf(), oppure tramite la stringa string per vsscanf(). L'interpretazione dei dati in ingresso viene guidata da una stringa di formato, costituita dal parametro format, per le tre funzioni. La stringa di formato contiene degli specificatori di conversione, con cui si determina il tipo degli argomenti variabili a cui punta inizialmente ap.

Queste funzioni servono per realizzare in pratica quelle corrispondenti che hanno nomi privi della lettera «v» iniziale. Per esempio, per ottenere scanf() si può utilizzare vscanf():

#include <stdio.h>
#include <stdarg.h>
int
scanf (const char *restrict format, ...)
{
    va_list ap;
    va_start (ap, format);
    return vscanf (format, ap);
}

Il modo in cui va predisposta la stringa di formato (format) è descritto in scanf(3) [u0.90]. La funzione più importante di questo gruppo, in quanto svolge effettivamente il lavoro di interpretazione e viene chiamata, più o meno indirettamente, da tutte le altre, è vfsscanf(), la quale però non è standard.

VALORE RESTITUITO

Le funzioni restituiscono la quantità di elementi in ingresso interpretati e assegnati correttamente: una quantità inferiore al previsto indica pertanto un errore. Se le funzioni restituiscono il valore EOF, si tratta di un errore, dovuto eventualmente a un problema di interpretazione del formato o a un problema di accesso al flusso di file da cui deve provenire l'input.

ERRORI
Valore di
errno
Significato
EINVAL
Gli argomenti forniti alla chiamata non sono validi per qualche ragione.
EPERM
Operazione di accesso non consentita.
EACCES
Accesso non consentito.
EBADF
Il descrittore del file a cui si riferisce il flusso, non è valido.
ERANGE
Il risultato della conversione di un intero, non può essere memorizzato nel tipo di variabile a cui si riferisce lo specificatore di conversione.
FILE SORGENTI

lib/stdio.h [u0.9]

lib/stdio/vfscanf.c [i189.9.37]

lib/stdio/vscanf.c [i189.9.40]

lib/stdio/vsscanf.c [i189.9.43]

lib/stdio/vfsscanf.c [i189.9.38]

VEDERE ANCHE

fscanf(3) [u0.90], scanf(3) [u0.90], sscanf(3) [u0.90], printf(3) [u0.78].

os16: vsnprintf(3)

Vedere vprintf(3) [u0.128].

os16: vsprintf(3)

Vedere vprintf(3) [u0.128].

os16: vsscanf(3)

Vedere vsscanf(3) [u0.129].

«a2» 2013.11.11 --- Copyright © Daniele Giacomini -- appunti2@gmail.com http://informaticalibera.net